solstizio d'estate
ebbene si, oggi è estate. siamo entrati a passo leggero nella bella stagione per eccellenza, in quella parte dell'anno in cui i caldo ci circonda, ci assopisce, ottunde sensi, soffoca gli slanci. il mare e le vacanze ci chiamano a gran voce mentre il lavoro diviene sempre più un peso sulle nostre spalle, di cui vorremmo liberarci almeno per un po.
il pensiero allora ritorna alle estati delle nostre giovani età, quando il suo arrivo coincideva con tre lunghi, splendidi mesi di nullafcenza competa, più o meno, tre mesi giochi, esplorazioni, pigrizia, sole, mare se possibile, e comunque niente impegni istituzionali, se la scuola la vogliamo chiamare cosi.
si tratta di una stagione che ho sempre amato, anche ora che tendo a sopportare sempre meno questo opprimente caldo da Africa che oramai sembra regnare incontrastato anche nella nostra terra mediterranea.
una stagione che mi da sempre una sensazione di sollievo, come se improvvisamente mi si sciogliesse un qualche nodo interiore, come se finalmente anche dalla mia anima cadesse il cappotto per lanciarmi leggera e vestita di fine stoffa fiorita.
amo i colori in ogni stagione, ma in questa il colore che amo di più è il bianco, come se questa tinta non tinta esaltasse i colori che sento dentro di me.
quando ero giovane, abitavo in campagna e l'estate era periodo di corse nei campi vicino al corso d'acqua che corre dalle parti di casa, per guardare i girini che si agitano nella loro pozza. all'ombra del sotto passaggio, facendo finta di pescare o preparando torte di fango, mentre il silenzio è rotto dal frenetico frinire delle cicale, autentica voce dell'estate, che cresce nella calura pomeridiana per lasciare il cervello riposare solo la sera, quando è il fringuello a salutare il sale che si accomiata da noi per un'altra notte di calore estivo e di zanzare affamate.
l'estate è grigliate fuori, con le salsicce che sfrigolano sulle fiamme vive mentre i pomodori si cuociono sulla brace, acqua ghiacciata nel bicchieri e zampironi accesi per mantenersi riparati dai famelici pungiglioni.
estate è libri letti nella sabbia, sole reso stesi sulle rocce degli scogli, sale sui vestiti, perché se non hai dietro il costume si fa il bagno lo stesso, in calzoncini e maglietta, è fiere al lavoro con i miei dalla mattina all'alba fino a seta tardi. è filari di fragole mature da raccogliere una in bocca e tre nel secchiello, è filari di pomodori che brillano nel loro rosso vivo sotto il sole, è canne d'acqua che schizzano sulle risate dei bambini acqua fredda di posso.
estate.
il pensiero allora ritorna alle estati delle nostre giovani età, quando il suo arrivo coincideva con tre lunghi, splendidi mesi di nullafcenza competa, più o meno, tre mesi giochi, esplorazioni, pigrizia, sole, mare se possibile, e comunque niente impegni istituzionali, se la scuola la vogliamo chiamare cosi.
si tratta di una stagione che ho sempre amato, anche ora che tendo a sopportare sempre meno questo opprimente caldo da Africa che oramai sembra regnare incontrastato anche nella nostra terra mediterranea.
una stagione che mi da sempre una sensazione di sollievo, come se improvvisamente mi si sciogliesse un qualche nodo interiore, come se finalmente anche dalla mia anima cadesse il cappotto per lanciarmi leggera e vestita di fine stoffa fiorita.
amo i colori in ogni stagione, ma in questa il colore che amo di più è il bianco, come se questa tinta non tinta esaltasse i colori che sento dentro di me.
quando ero giovane, abitavo in campagna e l'estate era periodo di corse nei campi vicino al corso d'acqua che corre dalle parti di casa, per guardare i girini che si agitano nella loro pozza. all'ombra del sotto passaggio, facendo finta di pescare o preparando torte di fango, mentre il silenzio è rotto dal frenetico frinire delle cicale, autentica voce dell'estate, che cresce nella calura pomeridiana per lasciare il cervello riposare solo la sera, quando è il fringuello a salutare il sale che si accomiata da noi per un'altra notte di calore estivo e di zanzare affamate.
l'estate è grigliate fuori, con le salsicce che sfrigolano sulle fiamme vive mentre i pomodori si cuociono sulla brace, acqua ghiacciata nel bicchieri e zampironi accesi per mantenersi riparati dai famelici pungiglioni.
estate è libri letti nella sabbia, sole reso stesi sulle rocce degli scogli, sale sui vestiti, perché se non hai dietro il costume si fa il bagno lo stesso, in calzoncini e maglietta, è fiere al lavoro con i miei dalla mattina all'alba fino a seta tardi. è filari di fragole mature da raccogliere una in bocca e tre nel secchiello, è filari di pomodori che brillano nel loro rosso vivo sotto il sole, è canne d'acqua che schizzano sulle risate dei bambini acqua fredda di posso.
estate.
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