VALENTINA TERESHKOVA LAPRIMA DONNA CHE VOLO' TRA LE STELLE


 Oggi alziamo lo sguardo tra le stelle, e ci avviciniamo a loro, volando dentro uno dei primi mezzi spaziali che hanno solcato i nostri cieli

Oggi parliamo di Valentina Vladimirovna Tereshkova.

Valentina nasce a Bol'soe Masclennikovo, vicino a Jaroslavl' ,  una città che sorge nei pressi del fiume

Volga. E' figlia di un ex carrista della seconda guerra mondiale, diventato trattorista nei campi sociali, e di una donna che faceva l'operaia in una fabbrica tessile. la sua infanzia non è facile. Lavora fin da giovanissima, prima in una fabbrica di Pneumatici, poi in una di fili da cucito, la stessa in cui lavora la madre. Successivamente, sempre in questa fabbrica, lavora per sette anni, come stiratrice e sarta professionista. Mentre lavora segue dei corsi serali per prendere un diploma tecnico, che consegue nel 1960. Già da qualche anno, a iniziare dal 1955, gli interessi della Tereshova si orientano verso il paracadutismo, ma la sua ambizione sale più in alto. Il suo idolo è Juri Gagarin e il desiderio di emulare il suo gesto la spingono a presentare più volte domanda per frequentare la scuola per astronauti. Dal 1961 era iniziata la ricerca di donne che potessero mantenere il primato per i russi, mandando anche la prima donna nello spazio. I requisiti erano abbastanza semplici: avrebbe dovuto essere una paracadutista, non superare i 30 anni, essere alta almeno 170 cm e pesare un massimo di 70 kg. La scelta delle paracadutiste era dettata dal fatto che la cosmonauta prescelta avrebbe dovuto lanciarsi nel vuoto durante il rientro della navicella. Questo perché la capsula di rientro non era ancora stata strutturata per un atterraggio con all'interno un essere umano, e questo  aveva costretto anche Gagarin ad atterrare con il paracadute, nonostante poi le notizie che vennero riportate in seguito,fuori dalla Russia, dicesse il 

contrario. Al momento della selezione Valentina, che frequentava l'aeroclub Jaroslav, aveva effettuato almeno 90 lanci. Alla fine, nel 1962, viene scelto il primo gruppo di 50 ragazze tra cui fare la selezione. Sottoposte agli esami psicofisici iniziali vengono scelte in cinque da quel gruppo: Zanna Erkina, Tat'jana Kuznecova, Valentina Ponomareva e Irina Solov'eva, infine la nostra Tereshkova. Questo è il momento in cui inizia il vero addestramento.

Tutte e cinque vennero preparate come se dovessero, prima o poi, tutte andare nello spazio, e tutte sperarono di poter essere prescelte per quel primo viaggio che le avrebbe consegnate alla storia. Inizialmente si pensò che fosse meglio lanciare nello spazio due cosmonaute, in due navicelle diverse, ma nel giugno del 1963 questa idea venne abbandonata, e nella prima navicella venne mandato invece un uomo, Valerij Bykosckij. A questo punto doveva essere scelta la donna che avrebbe fatto il fatidico primo viaggio. 

In quell'anno ci fu anche il matrimonio della Tereshkova con il suo addestratore, Andrijan Grigor'evic

Nicolaev, pilota del Vostok3 che nel 1962 era stato il terzo uomo ad andare nello spazio e che compì ben 64 orbite prima del rientro. Il matrimonio venne celebrato a Mosca e venne usato soprattutto a scopi propagandistici, tanto che ci fu più di una voce, in seguito smentita, che il tutto fosse stato orchestrato proprio dallo stesso Nikita Chrushchev, allora segretario generale del partito comunista e premier dell'unione Sovietica. Comunque alla coppia venne assegnato un appartamento di lusso e dopo alcuni anni ebbero anche una figlia, Aljenka. 

Torniamo però nel 1962 ed alla scelta della ragazza da mandare nello spazio: è a questo punto che entrano in gioco altre forze che spinsero nella selezione della cosmonauta, oltre all'adeguatezza

psicofisica . Ed infatti quando la scelta cadde su Valentina Tereshkova, sicuramente non fu per il suo miglior curriculum come pilota. Lei non aveva la miglior preparazione tecnica ne la miglior preparazione fisica; i medici erano più propensi a scegliere la Solov'eva, campionessa sportiva e con più di 700 lanci al suo attivo, mentre i tecnici avrebbero preferito la Ponomarevna, più istruita e meglio preparata sia tecnicamente che fisicamente. Ma dalla sua la Tereshkova aveva le sue origini popolari, il suo carattere docile ma resistente e deciso, il suo matrimonio con un'altra stella del cosmodromo russo. Chrushchev, che chiaramente aveva l'ultima parola per la scelta finale, volle a tutti i costi che la prima donna cosmonauta fosse una ragazza del popolo, quella ragazza del popolo.

Nella mattina del 16 giugno del 1963, nel cosmodromo di Baikonour,  Tereshkova, assieme alle sue due sostitute, La Ponomoreva e la Solov'eva, si avvicinarono alla rampa di lancio sul pulmino. Lei ha detto alla sua famiglia che si sta recando ad un concorso di paracadutismo sportivo, perché la notizia che lei si trova nello spazio giungesse ad  suoi solo via radio. Dopo i controlli di routine, che vengono effettuati ancora oggi quasi nella stessa maniera, Valentina entrò nella capsula di lancio della Vostok 6 e vi venne ermeticamente chiusa. Dopo una attesa di due ore, per gli ultimi controlli, e dopo il conto alla rovescia, la capsula venne lanciata nello spazio senza problemi: con il codice di chiamata "Chaika" (gabbiano) divenne in quel momento la prima donna nello spazio, a soli 26 anni.

Purtroppo l'inadeguatezza della Tereshkova si vide anche in un episodio che avvenne durante il suo viaggio: la sua navicella era interamente guidata in maniera automatica, ma ad un certo punto i tecnici di terra le chiesero di simulare alcune di manovre per prepararsi ad un eventuale rientro manuale; purtroppo lei si rivelò incapace ad effettuare quelle manovre tanto che i tecnici dovettero guidarla passo passo. La cosa preoccupò non poco i tecnici, perché in caso di guasto si sarebbe potuta creare una situazione di grandissimo pericolo. Inoltre durante la missione si sentì male, vomitando, e ad un certo punto si addormentò così profondamente che  a lungo fu impossibile svegliarla, facendo temere che si fosse sentita male in maniera nettamente più seria di un semplice mal di spazio. Lei stessa, anni dopo, quando le fu permesso di parlare, ammise le grandi difficolta che visse, anche per il fatto di rimanere per tre giorni chiusa all'interno del suo scafandro.

Anche il rientro, avvenuto meno di tre giorni dopo il lancio, fu estremamente pesante e spaventoso. Prima di tutto si coprì che nella programmazione di rientro della capsula era stato fatto un errore, orientandola in modo tale per cui, invece di scendere la navicella saliva nell'orbita, portando di conseguenza la tereshkova ad allontanarsi sempre più dalla terra invece che avvicinarsi. Sergej Korolev venne immediatamente informato e, aiutato nei calcoli da Jurij Gagarin riuscirono a risolvere il problema correggendo da remoto i calcoli. Di questo per molti anni nessuno poté parlare, e solamente di recente questo è diventato di dominio pubblico. Successivamente, in basso sotto di lei, mentre scendeva, venne a trovarsi un lago, ed atterrare al suo interno avrebbe significato un grande pericolo per il paracadute della capsula che sarebbe andato immediatamente a fondo, che lei oltre tutto, non poté aprire prima dei 4 kilometri. I cosmonauti vengono addestrati agli atterraggi nell'acqua ma lei si sentiva così provata dal viaggio,

dall'essere stata male, dalla stanchezza, che non era sicura di riuscire, con le proprie forze, a rimanere in superfice in attesa del recupero. Fortunatamente il volo la portò oltre il lago e l'atterraggio avvenne sul terreno, solo che al momento in cui alcuni contadini accorsi riuscirono ad estrarre dalla capsula Valentina, lei stava così male che venne immediatamente portata in ospedale. Dato che si riprese molto velocemente, il giorno dopo vennero girate delle nuove immagini, chiaramente false, da mandare in giro per il mondo per celebrare il rientro della donna. Quel viaggio aveva segnato il primato della Russia nell'aver mandato la prima donna nello spazio, ma il suo primato personale di essere stata la prima donna, e l'unica a tutt'oggi,  a fare un viaggio nello spazio in solitaria.

In seguito a questa grande impresa, nel 1966, la Tereshkova venne invitata a a far parte  del Soviet Supremo e nel 68 divenne presidente del Comitato Donne. Nel 1971 diventa membro del Comitato entrale del PCUS. Nel 76 diventa vicepresidente per la Commissione per l'educazione la scienza e la cultura, dell'Unione Sovietica. Nel 94 è Direttrice del Centro Russo per la


collaborazione internazionale della cultura scientifica. solo nel 2007cominciano a venire fuori tutti i problemi e le difficoltà che ci furono durante il su viaggio.

Si è mossa nel mondo politico in maniera tattiva, militando nel partito di "Russia Nuova" lo stesso di Putin, appoggiando l'ortodossia  della politica ed appoggiando l'idea dell'introduzione di emendamenti nella costituzione e l'abbattimento dei limiti della durata dei mandati presidenziali. per i suoi 80 anni Putin Ha indetto una cerimonia solenne perché lei è stata un simbolo della devozione alla patria.






Gli 80 anni di Valentina Tereškova | Russia in Translation

ESA - Valentina: la prima donna nello spazio

Donne nello spazio: tra miti, bugie e realtà (cicap.org)

Valentina Tereškova - Wikipedia

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