TINA ANSELMI IL PRIMO MINISTRO DONNA DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Oggi passiamo dalle scienze matematiche alle scienze umanistiche. Per la precisione passiamo alla politica occupandoci della storia femminile in questo campo.
Oggi parliamo di Tina Anselmi.
Nata a Castelfranco Veneto il 25 marzo del 1927, prima di quattro figli. I genitori furono Ferruccio Anselmi, originario di Padova, di famiglia benestante, socialista e perciò perseguitato durante il ventennio, farmacista a Castelfranco, e dalla signora Norma Ongaro, figlia di un imprenditore agricolo i cui genitori si opponevano al matrimonio, e morto quando era ancora una bambina e di una madre che, rimasta vedova così prestò per mantenere i suoi tre figli si rimboccò le maniche e aprì una osteria .La figura di questa nonna estremamente autonoma e forte che la guiderà e sosterrà durante la sua giovinezza, regalandole la sua forza.
Durante la seconda guerra le condizioni cominciano a peggiorare per tutti, quindi la famiglia comprese nonna, zia e bambini, si spostano in blocco verso il Piemonte. Solo quando torna a Castelfranco Tina riprende gli studi presso il Ginnasio di Bassano del Grappa. nello stesso periodo prende contatto con il
gruppo della gioventù femminile dell'Azione Cattolica. Siamo nel 1944 ed i nazifascisti costringono tutta la popolazione di Bassano ad assistere alla pubblica impiccagione di trentuno prigionieri, in seguito alla rappresaglia causata dal'attacco di un gruppo di partigiani, era costata la vita a tre soldati dell'esercito nazista. Questo spettacolo è la molla finale che, a soli 17 anni, la spinge ad entrare nella resistenza con il nome di battaglia di "Gabriella", occupandosi della staffetta per la brigata Cesare Battisti, al comando di Gino Sartor, per poi passare al Corpo della Libertà nel comando veneto. A livello ufficiale invece si iscrive alla Democrazia Cristiana cominciano a partecipare attivamente alla vita di partito.Alla fine della seconda guerra mondiale Tina si laureò all'Università Cattolica del Sacro Cuore di
La prima volta in cui viene eletta come deputato è il 19 maggio del 1968, e viene riconfermata in seguito fino al 1992, nel collegio di Venezia e Treviso. Durante il suo lungo mandato si occupò di numerose commissioni sul lavoro, la previdenza sociale, l'igiene, la sanità, gli affari sociali, i problemi della famiglia e della donna. fu lei che riuscì a far passare la legge sulle pari opportunità.
nel 1975 diventa anche presidente della "World Conference on Women" promossa dall'ONU e nel 77 fu tra le prime firmatarie di una legge italiana volta al riconoscimento della parità salariale, di trattamento sui luoghi di lavoro e contro le discriminazioni di genere. Fu per tre volte sottosegretaria al ministero del lavoro e della previdenza sociale sotto il governo, e, fatto storico per il governo Italiano, la signora
Tina Anselmi nel 17 luglio del 1976 divenne Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale nel Governo Andreotti.In seguito fu anche Ministro della Sanità, sempre per il governo Andreotti Fu grazie al suo lavoro di quel periodo che migliaia di farmaci ritenuti pericolosi da una commissione tecnica vennero ritirati dal mercato, e sempre grazie a lei venne istituita la legge del Servizio Sanitario Nazionale, cui si deve la scheda sanitaria e l'assistenza medica, che spetta a chiunque sul nostro territorio.
Il suo impegno e la sua integrità morale spinsero molti, sia tra le cariche politiche che tra i rappresentanti della società civile, a prenderla in considerazione per la carica di Presidente della Repubblica, sia nel 1992 che nel 2006.
Nel 1998 le venne assegnata la nomina a Dama di Gran Croce, Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Fu una donna il cui unico scopo fu quello di portare avanti il bene della democrazia e di migliorare lo stato delle donne nella nostra società. Per questo si dedicò anima e corpo al lavoro concedendo poco o nulla alla sua vita privata, che si sviluppò soprattutto negli affetti familiari.
Fu proprio nel 2006 che in lei si manifestarono i primi segni del Parkinson, che si aggravò, in seguito, a
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