ATTUALITA': GIOVANNI E IL SUO CICCIOBELLO




ci sono giorni in cui mi sento nel 2020, con tutti i suoi alti (pochi al momento) e bassi, altre mattine in cui sembra di essere tornati indietro almeno di cinquantanni fa.
questo è successo anche stamane, quando ho sentito la notizia di un bambino, Giovanni, secondo i giornali ma se anche non fosse il vero nome va bene lo stesso, che mentre giocava tranquillo con il suo cicciobello è stato avvicinato da un signore, alcuni dicono un anziano, altri un uomo generico, che gli ha detto
"ma giochi con le bambole? sei un maschio, devi giocare con i soldatini."
al che lui ha risposto con molta tranquillità
"o sono il papà, mica la mamma. "

siamo nel 2020 ed ancora ci sono quelli che pensano che ci siano giocattoli per bambini e giocattoli per bambine. e che probabilmente credono che vestendo di colori pastello il maschio se ne sollecita lo spostamento delle preferenze sessuali, lavando i piatti e facendo le pulizie si perda la mascolinità, guadagnando meno della moglie si diventi un mantenuto o si sia comunque un debole. a volte, mi sembra veramente che la nostra specie in fondo non abbia possibilità di cambiamenti; ci sono sempre gli stessi muri, gli stessi ostacoli, ed una volta che credi di averli superati ecco che ti ritrovi di nuovo alla partenza, con tutti gli ostacoli davanti e tutto il lavoro fatto scomparso nel nulla.

che difficoltà ce nell'accettare che una persona possa fare le proprie scelte in autonomia senza che gli altri possano giudicare, indirizzare le scelte degli altri, obbligare le preferenze.
insomma saranno cavolacci della persona interessata quello che fa e la direzione che da ai suoi sentimenti, alle proprie scelte, ai propri pensieri.
che c'entrano gli altri, che diritto hanno di dire la propria su tutto ciò, in cosa si sentono autorizzati a criticare o dare il proprio appoggio o il proprio giudizio.
insomma, che diritto ha la gente di intervenire su una qualsiasi scelta personale di una persona, se questa scelta non influenza in qualche maniera, diretta e soprattutto lesiva o negativa, la vita degli altri?

se ti siedi ad un tavolo e ordini una bella insalata, ha forse qualche diritto uno che passa di dirti che in realtà l'insalata non ti da abbastanza proteine ed essendo un maschio dovresti mangiarti una bella bistecca per tenerti su ed essere più virile? o mentre stai mangiando una bella bistecca, arriva uno che è vegano, per sue ragioni assolutamente valide, e comincia a dirti che non devi mangiare quello che hai nel piatto, che quello che stai mangiando non è la scelta migliore e quindi non la devi fare perché altrimenti sei un assassino le cui mani grondano di sangue (e questo lo fanno i vegani, a me lo hanno fatto).
al di la del fatto che uno dovrebbe valutare tutti i pro ed i contro dell'allevamento intensivo, che non starò qui a esporre, ma che diritto ha una persona che ha fatto una scelta di imporre la propria scelta agli altri? 

si tratta sempre della incapacità dell'essere umano di capire che le proprie scelte di vita, non sono assolutamente le migliori in assoluto per chiunque lo circondi, ma che il libero arbitrio è proprio quello che fa si che ogni persona possa essere libera di fare le proprie scelte in ogni campo, e che ogni scelta è da rispettare, a meno che non sia nociva o prevaricante rispetto a un'altra persona.
siamo tutti singoli individui, non siamo un gruppo di pecore che vanno rasate tutte nello stesso periodo, e come singoli individui abbiano gusti personali, capacità individuali, modi di fare e abitudini completamente diversi l'uno dall'altro. 
ed allora perché ci deve essere sempre qualcuno che si deve arrogare il diritto di dire se quello che qualcun'altro sta facendo è giusto o meno? perché ci deve essere sempre qualcuno convinto di essere meglio degli altri e di avere in diritto di giudicare e dare direttive che gli altri dovrebbero seguire? specie poi se i consigli sono come quelli che da quell'uomo.
perché se giocare con il cicciobello potrebbe femminilizzate il bambino, giocare con i soldatini non potrebbe renderlo un violento dedito alla ricerca dello scontro? ed allora in questa ottica, magari giocare con le macchinine potrebbe portarlo a guidare come uno scalmanato da grande, e giocare con la pistola a guardie e ladri portarlo ad essere un delinquente da grande, quando non un poliziotto.
insomma, al di la della incredibile sciocchezza di essere convinti che la scelta di un gioco possa imporre una linea di crescita obbligata, è proprio l'ingerenza che scoccia.

per quanto Giovanni sia stato estremamente arguto, per un bimbo di 6 anni, e la sua risposta sia stata estremamente giusta, la prossima volta gli dica di farsi i fatti suoi a quella persona
e se quell'uomo desidera fare della semplice conversazione, potrebbe fare i complimenti per il bel bambolotto, o per come il bimbo lo abbia vestito bene, o per come siamo moderni ed aperti i suoi genitori
. insomma se vuole fare conversazione, che la faccia, ma senza arrogarsi il diritto di giudicare o dare indicazioni sulle scelte che quel bimbo, mi pare, sa fare benissimo da solo.

besos


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