AMELIA EARHART, COLEI CHE VOLO' DOVE NESSUNA ERA MAI GIUNTA PRIMA


La donna di cui parleremo questa settimana è una donna che ha conquistato i cieli oltre che la fantasia di intere generazioni. 

Oggi parleremo di Amelia Hearart

Amelia nasce nel 24 luglio del 1897 dai signori Amy Linda  e Edwin Earhart. viene partorita a casa dei nonni, ad Atchison, nel Kansas, come desidera la madre, mentre il padre si trova distante, a Kansas City, per fare pratica in uno studio legale. anche sua sorella era venuta alla luce qui, nella casa dei nonni, e sempre qui cresceranno ambe due, lontane da entrambe i genitori. La giovane Amelia fin da piccola si dimostra uno spirito libero, ama i libri, lo sport, scorrazzare in bicicletta, e non sopporta i vestiti femminili che le impediscono di muovere le gambe. 
Il padre nel frattempo, a causa d problemi di alcool perde il lavoro nello studio legale, ma fortunatamente  trova lavoro presso le ferrovie e questo  porta i genitori a trasferirsi a Des Moines nell'Iowa. Solo nel 1908 finalmente la bimba si ricongiunse con i genitori, ed anche in quella occasione per un trasferimento, visto che il lavoro paterno lo porta a continui spostamenti. Questa volta presso un posto che si chiamava Saint Poul, nel Minnesota.
nel 1915 si trasferiscono ancora, sembra definitivamente, a Chicago, ma dati i trascorsi della sua infanzia, la nostra ragazza ha sviluppato una indipendenza che la porterà a scegliere di trasferirsi in Canada per stare con la sorella Muriel.
Dopo una prima visita che le permise di vedere con i propri occhi gli orrori della guerra, abbandona la scuola, e frequenta  un corso presso la croce rossa dello "Spadina Military Hospital" di Toronto per offrire il proprio aiuto ai soldati in un ospedale militare durante tutto il periodo della prima guerra mondiale. Successivamente approfondirà gli studi infermieristici presso la Columbia University di New York. 

Ebbe modo di dire in merito " Per la prima volta capii il significato della guerra; invece di belle uniformi e fanfare potei vedere il risultato di quattro anni di lotta disperata; uomini senza braccia o gambe, paralizzati o ciechi"

Nel 1920 si reca con  il padre a visitare una fiera a Long Beach e per un dollaro fece , per la prima volta, un volo turistico a bordo di un biplano; dieci minuti di giro sopra i cieli di Los Angeles.
Fu un colpo di fulmine. Già da bambina aveva desiderato di poter imparare a volare ma mai come in quella occasione la decisione divenne concreta. Decise di cominciare a seguire delle lezioni di volo, spesso accettando qualsiasi tipo di lavoro le venisse offerto per potersi mantenere quelle costosissime lezioni, datele dalla pilota Anita Snook, pioniera dell'aviazione.
Finalmente nel 1922, con un sostegno economico da parte della sorella Muriel e della madre Amy, riesce ad accantonare abbastanza per comprarsi il primo aereo, un biplano giallo che chiamerà CANARY, con il quale subito dopo, stabilirà il suo primo record, salendo a 14000 piedi di altitudine, prima donna a riuscire nell'impresa. Nel 1923 riesce ad ottenere il brevetto di pilota, 16esima donna nel mondo a conseguirlo.
Il suo impeto la porta a conseguire altri record aerei tanto che ovunque si rechi viene riconosciuta ed assediata per interviste ed autografi. Nel 1925 si trasferisce in Massachusetts per continuare il suo lavoro di infermiera assistendo gli immigrati, ma la sua passione rimane il cielo.
Questo la rende già una pilota di una certa importanza nel circolo dei piloti della zona, tanto che nel 1928 il Capitano Hilton H. Railey le propone di far parte dell'equipaggio che farà la traversata dell'atlantico il 17 giugno, con il pilota Stultz ed il co-pilota e meccanico Gordon, a bordo di un Fokker F. VII, chiamato Friendship. A suggerire il suo nome allo sponsor della spedizione è stato George Palmer Putnam, editore e suo futuro marito.
Sarà anche in questo caso la prima donna a partecipare a questo tipo di evento, e, sebbene i suoi compiti
sull'aereo siano di poco conto, all'arrivo in Galles, 20 ore dopo il decollo, tutte le attenzioni del pubblico e dei giornalisti vengono dedicate a lei. e lei scriverà di questo evento un resoconto "20hour - 40 minutes" che sempre Putnam provvederà a pubblicare, con ottimi esiti di vendita. sempre lui si occuperà della pubblicazione di altri due libri scritti da lei, "Felice di volare" e " Last flight".

la fine della missione coincide con un viaggio di conferenze che la portò a parlare dell'impresa in tutto il paese, anche se lei teneva a precisare " ...Sono stata una passeggera, solo una passeggera.]...[ Willerm pilotò per tutto il viaggio.io sono stata solo un bagaglio, trasportata come un sacco di patate..."
L'8 aprile del 1931 pilotando un Autogiro Pitcairn PCA-2 riesce a stabilire un nuovo record di altitudine, raggiungendo questa volta i 18415 piedi.
nello stesso anno convola  a nozze con Putnam, di cui spesso parlerà più come un partner di lavoro che come un marito, nonostante l'amore che aveva portato lui a divorziare dalla prima moglie. Mantiene il proprio cognome da nubile, per rimanere padrona della propria  indipendenza. 
Decisa a continuare la sua carriera opta per ripetere la traversata dell'atlantico, ma questa volta in solitaria, impresa tentata e riuscita solo a Lindbergh prima, nel 1927, ed il 21 maggio l'impresa viene e portata a termine. Partendo da Terranova e giungendo a Londonderry, lady Lindy, come viene scherzosamente chiamata per la strana rassomiglianza che, dopo essersi tagliata i capelli, ha con il pilota, impiega 14 ore e 36 minuti per la traversata, battendo il tempo che aveva fatto con l'equipaggio dell'anno prima. Qui, con il marito che l'ha raggiunta, si fermerà per una serie di conferenze in Europa, e per ricevere la medaglia d'oro della National Geographic Society, che lei ritirerà a nome di tutte le donne. 
A fine agosto dello stesso anno decide di impegnarsi nella più clamorosa delle imprese: vuole essere la prima donna ad attraversare gli stati uniti senza scali partendo da Los Angeles per arrivare a Newark, ma non si accontenta e poco dopo diventa anche la prima donna ad aver attraversato l'Oceano Pacifico, partendo questa volta da Oakland ed arrivando ad Honolulu.

il successo è inarrestabile, e la travolge portandola a contatto con tutto il mondo: una rivista di moda come Vogue le dedica un reportage, lei scrive una serie di articoli per Cosmopolitan, partecipa ad una campagna pubblicitaria che spinge le donne a comprare biglietti aerei. Fonda persino una compagnia aerea collaborando con Vidal e Collins. Mise anche a punto una linea di abbigliamento da lei disegnata dedicata alle donne pilota, compresi un paio di pantaloni particolarmente morbidi e larghi, forniti di cerniere e grosse tasche.
Arriviamo nel 1935 e vediamo la signora Earhart entrare alla "Purdue University" come visit faculty member (membro della facoltà in visita) per una serie di incontri in cui cercherà di essere consigliere sulla carriera delle donne, incentivandone la scelta d'intraprendere il percorso nell'aviazione, e soprattutto come consulente tecnico per il dipartimento dell'aereonautica.
«Le donne devono pagare per tutto. Ottengono più gloria degli uomini per imprese che sono a loro comparabili, ma hanno più notorietà di loro quando falliscono». 

Ma lei non può rimanere per troppo tempo con i piedi per terra e in questo periodo comunque farà un viaggio in solitario dalle Hawaii alla California, percorrendo 2408 miglia in 17 ore e 7 minuti, per poi ripartire, l'anno successivo, da Los Angeles ed arrivare a Città del Messico, per la prima volta percorrendo il tratto in solitaria.
 a questo punto  si sente pronta: inizia a progettare la circumnavigazione del mondo lungo il percorso equatoriale per una distanza di 47000 km, la più lunga.
Grazie al finanziamento della Purdue riesce ad allestire, nel 1936 un monoplano bimotore della Lockeed L-10 ELECTRA che viene costruito dalla Lockeed seguendo le specifiche presentate dalla stessa Earhart, tra cui la modifica della fusoliera e dei serbatoi del carburante che diventavano due. Il progetto venne definito un Laboratorio volante, ma ben pochi erano gli esperimenti che erano stati progettati da eseguire a bordo. Il volo era stato principalmente progettato per permettere alla stessa Amelia di compiere la circumnavigazione, raccogliendo abbastanza materiale da poter scrivere un nuovo libro.
come secondo di bordo all'inizio si pensò al Capitano Harry Manning, capitano della "President
Rosevelt", ma in seguito la scelta cadde su Fred Noonan esperto sia nella navigazione marina che in      quella aerea. questo perché  molti erano i problemi si sarebbero dovuti gestire attraverso la navigazione astronomica. Alla fine si decise di compiere la prima parte della navigazione, quella più difficile dalle Hawaii fino all'Isola Howland, con la navigazione di Noonan, per poi cambiare con Minning fino in Australia, da dove alla fine Amelia avrebbe proseguito da sola fino all'arrivo.
il progetto doveva prendere il via il 17 marzo del 1937, ed Earhart con Nooan partirono da Oakland con a bordo anche Minning e Poul Mantz, consulente di Amelia, per arrivare ad Honolulu, alle Hawaii. Purtroppo ci furono dei problemi di lubrificazione ed attrito sul mozzo dell'elica a passo variabile,
che rese necessaria una grossa manutenzione. L'aereo riprese il volo per giungere a Pearl Harbor dove dopo una sosta avrebbe dovuto ripartire, ma durante il decollo l'aereo fece un testacoda: si parlò di uno pneumatico esploso, ma anche di un errore di pilotaggio. fatto sta che il volo venne sospeso e l'aereo rimandato alla Lockeed via mare per riparazioni e messa a punto.

Mentre l'aereo veniva nuovamente preparato, la Hearart ed il marito si davano da fare per riuscire a raccogliere i fondi che sarebbero serviti ad affrontare un secondo tentativo. Questa volta la direzione è
cambiata, a seguito dei cambiamenti atmosferici sulla rotta precedente che rendevano ancora più  pericolosa quella tratta. Questa volta la traversata sarebbe stata da oriente ad occidente; solo  Fred Nooan  sarebbe stato a bordo assieme alla Earhart per questo secondo tentativo. Partirono alla fine da Miami, in  Giugno e dopo diverse soste in Sud America, in Africa, in India e nell'Asia sudorientale, arrivarono finalmente a Lae, in Nuova Guinea, il 29 giugno del 1937. Erano stati percorsi già 35000 km e solo 11000 ne rimangono da percorrere, ma erano anche quelli più pericolosi, quelli che richiedevano proprio la presenza di Nooan come navigatore.
Caricano i serbatoi, vista la lunghezza della tratta che li aspetta, Amelia e Nooan sono pronti, anche e stanchi, per affrontare questo ultimo pezzo del viaggio. Partono a mezzanotte del 2 luglio, destinazione l'isola di Howland, una lingua di terra di nemmeno 2 kilometri di lunghezza, e 500 metri di larghezza, un puntino a più di 4113 km. Vicino a quella striscia di spiaggia sarà una nave della guardia costiera americana, la ITASCA, con l'incarico di guidare via radio l'avvicinamento all'isola dell'aereo. Durante la notte, difficoltà di comunicazione resero zoppicanti le comunicazioni, vuoi per errori vuoi per incomprensioni. Si parlava di una difficoltà di rilevazione del segnale dalla antenna Bendix di nuova creazione, altri sostenevano che ci fosse una differenza nel tipo di calcolo dell'orario: la Earhart usava l'orario di Greenwich, mentre la Itasca usava il sistema navale di individuazione del fuso orario. Fatto sta che alle 7,45 del mattino gli operatori ricevono un messaggio con la voce di Amelia, "siamo sopra di voi ma non riusciamo a vedervi. Il carburane sta finendo. Non riusciamo a raggiungervi via radio. Voliamo a 1000 piedi di altitudine." Dopo una intera ora si sente di nuovo " Siamo ancora in volo ma non riusciamo a sentirvi." In fine "Aspettate. Stiamo volando in linea Nord Sud.." E poi più nulla.

La scomparsa dell'aereo viene annunciata e cominciano le ricerche. Lo stesso presidente Roosevelt autorizza le ricerche che vennero svolte impiegando 66 aerei e 9 navi, per un costo complessivo di quattro milioni di dollari. Purtroppo sia gli aerei che le navi non arrivano prima di cinque giorni sul luogo di ricerca. Setacciarono 250.000 miglia quadrate di oceano. Le ricerche arrivarono fino all'isola Nikumaroro, all'epoca conosciuta come isola di Gardner, che risultò disabitata da quarant'anni, ma che recava segni di presenza umana.
il rapporto ufficiale disse " Segni di abitanti  recenti sono chiaramente visibili, ma ripetuti giri e avvicinamenti non hanno ricevuto alcuna segnalazione in risposta da possibili abitanti e infine si è assunto che non ve ne fossero.]...[ All'estremità occidentale dell'isola era arenata una nave a vapore di circa 4000 tonnellate, con la prua quasi a secco sulla spiaggia e con la chiglia rotta in almeno due punti. La laguna (di Gardner) pare sufficientemente profonda e certamente abbastanza grande che un aereo o un idroplano possa atterrare e o decollare in qualunque direzione con poca difficoltà. Se ne avesse avuto la possibilità, si ritiene che miss Earhart sarebbe potuta atterrare e nuotare o guadare fino alla riva."
Scoprirono anche che la forma dell'isola, riportata sulle mappe, era completamente sbagliata. vennero anche cercati dei resti in tutte le direzioni, immaginando che se l'aereo fosse ammarato i due piloti avrebbero potuto essere alla deriva su una zattera di salvataggio.

Il 18 di luglio le ricerche vennero interrotte alla fine di un impegno immenso, ma le tecniche di ricerca e salvataggio dell'epoca erano rudimentali e basate su assunzioni sbagliate e informazioni incorrette.
Non convinto dei risultati, il signor Putnam, marito di Amelia, si impegnò in prima persona affittando due navi che si diressero alle Isole della Fenice, le Isole Gilbert e le Marshall, m nessuna traccia dell'ELECTRA o dei suoi occupanti viene rilevata. Per poter finanziare le ricerche della donna, Putnam chiese che non venisse rispettato il limite di 7 anni per la dichiarazione di Morte Legale, in modo da poter continuare a gestire

le sue proprietà. La Earhart venne dichiarata morta, ufficialmente, solo il 5 gennaio del 1939,dopo che il governo americano concluse che doveva essersi schiantata in qualche posto del Pacifico, e che il suo aereo giaceva in qualche parte del fondo del mare, mentre cecava di diventare la prima donna a fare il giro del mondo in aereo.

Cosa successe all'Electra della Earhart? Dove finirono i due piloti? Quale è la fine vera di quel volo?
molte furono le ipotesi che vennero avanzate e molte sono anche oggi. C'era l'ipotesi di annegamento e morte a seguito dello schianto, la teoria che vedeva la Earhart catturata ancora viva dai giapponesi e tenuta prigioniera fino alla morte, avvenuta per esecuzione o malattia, la teoria che li vedeva profughi in un isola che non venne visitata durante le ricerche, altre che parlavano di una finta morte organizzata ad arte, senza parlare della sempre presente teoria del rapimento alieno. A lungo si parlerà di ritrovamenti dei più disparati reperti sia della pilota he dell'aereo. Questo fino al 2012 quando un gruppo di ricercatori facenti parte di un gruppo internazionale per il recupero di veicoli storici, afferma di aver trovato i resti del veicolo nelle acque antistanti l'isola di Nikumaroro, nello stato di Kiribati.
Si tratta della teoria al momento più accreditata, quella del direttore del TIGHAR ( International Group for Historic Aircraft Recovery), Ric Gillespie. Secondo quello che riferisce sia la Earhart che Nooan passarono i loro ultimi giorni come naufraghi sull'isola deserta, portando avanti una teoria che in realtà è una delle più vecchie e che ha alle sue spalle moltissime prove. Secondo questa teoria l'aereo si stava recando all'isola di Howland per il rifornimento, ma i forti venti e la scarsissima visibilità mandarono fuori rotta l'aereo che già stava faticando a navigare in notturna. Quando la benzina finì , avvistarono l'isola di Nikumaroro. L 'isola ha una vasta barriera corallina che rimane quasi in secca durante la bassa marea creando una specie di pista di atterraggio. Fu una operazione difficile ma che permise loro di sopravvivere. Secondo questa teoria ci sono almeno 47 chiamate radio che vennero rilevate allora da radioamatori, anche se non furono mai ufficializzate, che dimostrano come Amelia sia riuscita a usare la radio per almeno una settimana grazie ai rimasugli di carburante che alimentavano la batteria. Il gruppo della TIGHAR afferma di aver trovato anche delle prove fisiche a conferma della loro teoria: strumenti improvvisati, resti di scarpe, i pezzi di un coltellino tascabile, dei cosmetici, e frammenti ossei. Sempre secondo loro l'aereo venne trascinato nelle profondità dall'oceano, ma ancora al tempo delle loro esplorazioni si trovavano dei resti di quello che sembrava essere il suo aereo.

Di parere contrario invece è Elgen Long, un reduce della marina che per anni si è dedicato al caso e che
ha anche scritto un libro in cui sostiene che l'aereo si schiantò nel Pacifico per poi affondare. Lui ha detto al National Geographic che il pezzo di metallo ritrovato a Nikumaroro era di un altro tipo di aereo. In merito alle teorie di Gillespie Long afferma "Ogni anno o due il TIGHAR se ne esce con affermazioni come queste. Fateci vedere le prove per favore!"
Comunque la teoria di Gillespie ha un sostenitore di fama come
Robert Ballard che, equipaggiato delle più moderne tecnologie a bordo della nave oceanografica Oceanus, nell'estate del 2019/20 ha deciso di esporare le acque profonde attorno all'isola di Nikumaroro, mentre il team dell'archeologo Fredrik Hierbert, si è messo sulle tracce dell'accampamento della Earhart sull'isola. Ballard è convinto che i motori dell'aereo si possano trovare ancora li, in fondo al mare. "quell'aereo è reale, non è una leggenda, e questo significa che lo possiamo trovare.]...[ Ce la faremo, col Titanic chi sono volute quattro spedizioni. Per la Bismarck ce ne sono volute due. Quell'aereo è da qualche parte."

Che Amelia Earhart si sia salvata per morire sull'isola, o che sia affondata immediatamente, ed ora giaccia sul fondo, da qualche parte del Pacifico, le sue azioni sono quello che contano. 
Perché le sue imprese, le sue azioni, sono state importanti per molte altre donne nella storia, hanno fatto da esempio, sono state fonte di ispirazione per molte che oggi hanno intrapreso la carriera di pilota, o addirittura di astronauta. Per questo viene ancora oggi ricordata come fondamentale per la storia delle donne.
importanti sono le parole che lasciò nel caso che qualcosa fosse andato male:
alla sorella scrisse
" Ho fisato una posta molto alta, e se ce la farò sarò felice, se fallirò sarà comunque bello andarmene durante una simile avventura."
mentre al marito scriveva
"...ti prego di tenere conto del fatto che sono conscia dei pericoli che corro. Voglio fare ciò che sto facendo perché lo voglio fare davvero. Le donne devono tentare le stesse cose che tentano gli uomini. Quando falliscono, il loro fallimento deve essere una sfida lanciata agli altri...."

Sono parole che devono guidare anche noi, oggi,  che vogliamo essere donne forti, indipendenti, consce del nostro valore e della nostra forza. Perché è grazie a donne come lei che possiamo far valere la nostra voce oggi. Grazie a chi, come lei, ha inizialmente abbattuto le porte, oggi possiamo percorrere le strade che ci guidano verso al nostro futuro.




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