MARGHERITA HACK LA DONNA DELLE STELLE


 Buon giorno a tutti. Oggi torniamo in tempi più moderni, visto che fino ad oggi siamo andate a cercare nel passato le rappresentanti del nostro sesso che hanno pesato  sull'evolversi della storia.

Oggi parliamo di Margherita Hack.


Nasce a Firenze il 12 giugno del 1922, da Maria Luisa Poggesi, una toscana di religione cattolica, miniaturista presso la Galleria degli Uffizi, e da Roberto Hack,  un contabile fiorentino di origine svizzera, e di religione protestante. Ambe due erano insoddisfatti della propria religione, che non rispondeva a quello che loro desideravano, aderendo alla Società italiana di Teosofia, di cui lui, per un certo tempo, fu anche segretario. Si tratta di una filosofia di vita molto vicina al Buddismo, che ha alla base delle sue tematiche il rispetto per ogni forma vivente. In funzione di questa scelta filosofica, i genitori lasciarono libera Margherita di decidere liberamente in cosa credere, senza imporre mai la  loro volontà. Erano avversati per questa scelta religiosa, ma ancora di più lo erano per la volontà  di avversare la salita al potere di Mussolini e di essere vegetariani, una abitudine alimentare che all'epoca non era molto in voga, ma che trasmisero anche alla figlia.

Da giovane frequentò il liceo classico di Firenze ma non poté dare la maturità a causa della guerra.

Questo non le impedì di iscriversi poi all'università dove si Laureò in Fisica nel 1945 con una tesi sulle Cefelidi, una classe di stelle dalla luminosità variate, che realizzò presso l'osservatorio di Acetri, diretto dal professor Giorgio Abetti, che per lei rimase sempre un esempio di scienziato ed insegnante. Avrebbe dovuto fare una tesi sulla elettrostatica ma trovava l'argomento estremamente noioso, quindi chiese una tesi in astronomia.

Fu una atleta in gioventù, praticando pallacanestro e atletica leggera. Fu campionessa di salto in alto e in lungo nei campionati universitari (i LITTORIALI, sotto il  regime fascista) ed in seguito si è dedicata in maniera costante alla bicicletta. Ha sempre ammesso di aver aderito, in gioventù, alle ideologie fasciste, almeno fino al momento dell'entrata in vigore delle leggi raziali, quando ne divenne nemica.

"si era tutti nazionalisti, si andava alle adunate, si faceva sport, ci si divertiva un mondo"

Nel 1944 andando contro le proprie convinzioni di ateismo, si sposò, con rito religioso, con Aldo De Rosa, con cui rimase fino alla fine dei suoi giorni.

Inizia anche un periodo di precariato presso l'Osservatorio di Acetri, oltre che come insegnante presso l'Istituto di Ottica dell'università di Firenze. 

Nel 1947 riceve una proposta di lavoro dalla Ducati, che nel frattempo si è cominciata ad occupare di ottica, e lei accetta, trasferendosi con la famiglia a Milano, ma dopo solo un anno di lavoro sente troppo la mancanza dell'ambiente accademico, e decide di tornare nel mondo universitario a Firenze, dove copre il ruolo di assistente in astronomia,  insegnando fino al 1951. Quando nel 1954 riceve finalmente la libera docenza, si decide, con il sostegno del marito, di dedicarsi anche alla carriera di divulgatrice scientifica, collaborando attivamente con la carta stampata. 

In quegli anni chiede anche, ed ottiene, di trasferirsi presso l'osservatorio di Merate, vicino a Lecco.


Tiene nel contempo un corso di Astrofisica e radioastronomia presso l'Istituto di Fisica di Milano, e collabora con università straniere come Ricercatore in visita. Sempre accompagnata dal marito, che la segue in ogni suo spostamento, collabora con le università di Berkley in California, di Princeton, nel New Jersey, con Parigi, Utrecht e Groninger  in Olanda, e con Città del Messico. Nel 1964 riceve l'incarico di Professore Ordinario alla cattedra di astronomia dell'istituto di Fisica Teoria dell'Università di Trieste, assumendo anche l'incarico di direttore dell'osservatorio, e diventando la prima donna in Italia a dirigere un Osservatorio astronomico. La sua gestione durerà per vent'anni portando una istituzione fallimentare in perdita sia per quanto riguarda i mezzi che il personale, alla ribalta dell'attenzione internazionale.  

Ma le sue azioni furono molte, anche al di fuori del campo strettamente scientifico. Era Laica, e non solo, era scettica verso qualsiasi forma di credenza verso il soprannaturale. Era fermamente convinta che l'etica delle persone non derivasse alla religione, ma da Principi di coscienza che chiunque ha al proprio interno e che che permettono di condurre una vita rispettosa verso il prossimo, verso la sua libertà e la sua individualità. Contraria ad ogni tipo di pseudoscienza dal 1989 fu garante scientifico per il CICAP e, dal 2002, presedente onoraria dell'Unione Atei e Agnostici Razionalisti. 

Ebbe modo di dire "...Non è necessario avere una religione per avere una morale. Perché, se non si riesce aa distinguere il bene dal male, quella che manca è la sensibilità, non la religione..."

Si è candidata alle elezioni regionali per la Lombardia nel 2005 con il partito dei Comunisti Italiani, ma dopo la sua elezione cedette il seggio a Bebo Storti. Candidata nuovamente nel 2006 alla camera, venne di nuovo eletta e di nuovo rinunciò per continuare a dedicarsi all'astronomia.

Nel 2009 in una lettera aperta denunciò pubblicamente il comportamento dell'allora Presidente del

Consiglio italiano, Berlusconi, per i procedimenti a suo carico e per la sua intenzione di eluderli. Alle elezioni del 2010 si presento con la Federazione di Sinistra, e fu eletta nel Lazio per Roma, ma di nuovo, alla prima riunione, si dimise per lasciare il posto ad altri candidati della sua lista. Nel 2011  prese la tessera del partito Democrazia Atea con cui si candidò come capolista nel 2013. Sempre in quell'anno entrò nel comitato "Emma Bonino Presidente" assieme a grandi nomi della politica, dello spettacolo e della letteratura. Tanti i temi per cui si è battuta, dal nucleare, ai diritti degli animali, al diritto all'eutanasia.

Si è  spenta nel giungo del 2013, il 29, all'età di 91 anni, nell'ospedale di Cattinara, a Trieste, dove era ricoverata per problemi cardiaci. Il marito le rimase accanto fino all'ultimo, e morì l'anno dopo all'età di 94 anni, per complicazioni legate all'Alzheimer.


Non a tutti simpatica, non apprezzata in toto per le sue prese di posizioni e per la sua rudezza di carattere è comunque stata un grande impulso per la ricerca astronomica, ha contribuito a formare una grande messe di nuovi ricercatori. inoltre ha aiutato molto nel campo della demolizione di fase credenze nel campo ufologico e delle false scienze.

Un'ultima cosa che per me è importante sottolineare. Era una grande amante dei gatti, ed uno o più di questi esserini le sono sempre stati accanto in tutto il  corso della sua vita. Ha anche contribuito a mantenere, ed a far adottare dalla comunità, la colonia felina dell'Osservatorio di Trieste. La sua casa era un rifugio per mici e lei, fino alla fine, con l'appoggio e l'aiuto del marito, ha contribuito a proteggere ed aiutare queste adorabili bestioline che tanto ha amato.

La sua frase più famosa "Siamo fatti della stessa materia delle stelle" rimarrà per noi un suo ricordo, ma un'altra sua frase ci ricorda che tipo di donna era:

"...L'universo è composto di elettroni, neutroni, protoni e coglioni...".







MARGHERITA HACK Biografia

Biografia di Margherita Hack (biografieonline.it)h

Margherita Hack - Wikipedia

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