revisionismo storico

oggi ho questa idea fissa, questo che sarà il leit motiv di tutta la mia giornata: il revisionismo storico.
quanti di voi hanno vissuto l'interpretazione degli eventi nella propria vita, legati ad eventi personali, di famiglia o di altri? i miei sono dei maestri nel revisionismo storico, in confronto nemmeno gli egizi che riuscirono a cancellare intere epoche o vite di faraoni sono nessuno.
tutto ciò che è successo nella mia vita prima ho poi è stato sottoposto a revisionismo storico, tutto ha visto le forbici del censore o la penna del correttore di bozze, che ha modificato qui, accorciato li ,a volte interamente riscritto l'evento, o cancellato come mai successo.
io soffro per mio conto di amnesia storica, forse indotta anche da questo nascondere il passato quando non era perfetto per il momento, ma alcune cose della mia vita le ricordo, bene, e so che si sono sfolte in una determinata maniera, mentre nella memoria collettiva della famiglia, questa stessa memoria varia a seconda dell'interprete, e qui ci posso stare, o a seconda del momento storico, e questo mi distrugge intimamente.
lo stesso evento cambia a seconda dell'umore di colui o colei che ne è stato parte in causa, e cambia a seconda del suo umore nel momento attuale: quindi se è un periodo in cui si possono anche dire determinate cose, allora si possono anche ricordare, se invece il momento è di chiusura, di rifiuto, allora la cosa subirà mutamenti anche travolgenti che rimarranno addosso al ricordo distorcendolo, modificandolo, e distruggendolo, fino a quando si negherà la sua esistenza.
un esempio plateale è la sparizione del mio diploma di laurea: per anni ha fatto bella mostra di se sul caminetto, nella sua bella cornice a giorno. a me non interessava più di tanto onestamente però me lo ero guadagnato quindi non mi spiaceva di vederlo li.
quando mia madre ebbe il periodo dei quadri, in cui doveva appendere i suoi quadri in ogni dove in casa, quella figura ingombrante perse la sua valenza nei miei confronti e divenne solo un'altro chiodo su cui appendere i suoi quadri, per cui venne riposto in un qualche oscuro punto della casa. quando io tornai a casa e non lo trovai mi venne detto che era messo via, insieme alle altre cose di casa, mica mi dovevo preoccupare in fondo... la casa nasconde ma non ruba. quante volte ho sentito questa frase!!!
fatto sta che il mio diploma è sparito dalla faccia della terra, ma nel frattempo anche il periodo di esposizione di mia madre è sparito quindi l'evento del distacco del mio diploma non poteva più essere presentato come un momento di disagio di mia madre, che nell'appendere i suoi quadri per casa probabilmente voleva riportare in prima persona la sua personalità. no, questo non andava più bene, quindi via con il revisionismo: prima il mio diploma venne staccato per qualche ragione x come la ripittura delle pareti, poi per qualche bisogno secondario, infine, ultimamente il revisionismo ha trovato il suo capro espiatorio e mi è stato detto che venne staccato per fare delle fotocopie per me e quindi consegnatomi.
ad una mia decisa negazione della cosa sono stata incolpata di essere quella che
a. non ricordava mai le cose come sono andate
b. sono quella che mette sempre in piedi le discussioni di casa
c. quella che incolpa sempre mamma di cose che alla fine non ha commesso
d. quella che sostiene che lei non si ricorda dal naso alla bocca per quanto riguarda le cose avvenute in quel periodo particolare ma anche nel resto del passato.
in definitiva io sono la dissacratrice, quella che si sottrae alle regole ferree del revisionismo storico, che crea disguidi e problemi in famiglia, e che comunque non ha più il suo diploma di laurea.
con buona pace della mia memoria.

Commenti

Anonimo ha detto…
L' importante è che tu sappia che queste accuse non esattamente leggere hanno fondamenta in qualche cosa che NON sei tu.
Conosco il revisionismo storico.
Ma preferisco parlare di censura.
La vicenda del diploma di laurea è (come direbbe qualcuno di nostra conoscenza) agghiacciante.
Dietro l' innoquo gesto io ci vedo qualcosa che va ben oltre.
Se penso a ciò che hai scritto tempo fa sempre sul tema laurea mi chiedo se non abbia tutto un finissimo, invisibile filo che collega.
Ma queste sono ipotesi, pensieri. Il resto lo sai tu.
Ma quel che sento io è un annullamento.
E, mettendomi nei tuoi panni credo che proverei una rabbia cosmica.
Perchè mi sentire non vista, non considerata, privata di importanza.
Mi sentirei infuriata perchè è come se mi venisse tolto qualcosa, valore, significato.
Ma questa sono io.
E, nel momento storico in cui mi trovo, queste sono le impressioni ed emozioni che ho provato leggendo questo tuo scritto.
E, solo leggendo, provo rabbia.
E non è tanto casuale che provi rabbia davanti questa sorta di sotterramento di parti, momenti, verità, ricordi, eventi, significati.
Il mio percorso mi porta ad aprire altre stanze del famoso Barbablù. Stavolte appese non ci sono le mogli sgozzate ma carcasse di persone, brandelli di legacci sunti e logori.
Quando io vedevo corda vigorosa e sana.
Posso dirti: continua ad andare avanti.
Posso dirti leggi la storia del piccolo anatroccolo brutto e scalcagnato. Posso dirti che in "Donne che corrono coi lupi" trovo tanto di me. E so che è successo anche a te.
E' difficile comprendere la volontà dell' invisibile.Non di Dio. Ma di quello che si vuole mantenere o portare all' invisibile. Ed esserlo stati o esserlo ancora fa molto male.
Ma io sono sicura che le cose non succedono per caso.
E che portano in seno anche qualcosa di buono.
Oggi ero in vena nostalgico-infantile e mi sono rivista "Il re Leone".
Dice: NON DIMENTICARE CHI SEI. AFFRONTA IL PASSATO, SUPERALO, RICORDA CHI SEI.

A presto,

Ondas

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