Un sabato qualunque, un sabato italiano...


Sabato, giorno di riposo e di preparazione alla festa della domenica. Per me un giorno non molto diverso dagli altri: ho lavorato da venerdi all'una a sabato alla una di pranzo, per poi ritrovarmi di nuovo davanti ad una tastiera a scrivere altre cose, anche se più piacevoli ed interessanti di quelle che potrebbero riguardare il mio lavoro.

Comunque si guardi per me il sabato non è molto differente dal giorno prima. l'unico che si discosta è la domenica, in cui, se non lavoro, dormo come fossi in coma. ed è questo l'argomento del giorno.

Il sonno

quanti di quelli che leggono questo blog, e sono pochi visto che l'indirizzo non l'ho dato praticamente a nessuno, hanno un sonno tranquillo e riposante? bè, io ultimamente non sono tra questi: dormo male, con sonni punteggiati da frequenti risvegli dovuti a doloretti vari, scomode posizioni o visite al bagno.

Rimpiango di frequente le saporite dormite che mi facevo da giovane quando bastava chiudere gli occhi per essere già scollegata dal mondo cosciente ed affondare nel roseo mondo dei sogni, lontano da ogni realtà ed ogni preoccupazione.

Spesso la stanchezza non è una giustificazione sufficente per affrontare la lunga fatica che si fa nell'andare a letto: svestirsi, lavarsi, prendere le medicine che nell'arco degli ultimi anni si sono andate moltiplicando, quindi andare alla ricerca dei tappi e quindi accingersi a litigare lo spazio vitale del materasso con il proprio convivente ed i tre gatti che vivono nella stessa casa.

insomma alla fine eccoci li, stesi nel buio, ad attendere che il sonno arrivi, e quando arriva è superficiale, poco coinvolgente, come un film che non convinca fino in fondo e non valga il biglietto pagato.

Oltre tutto è quasi peggio il sonno notturno di quello che riesco a ritagliare al giorno, come se quello notturno essendo dovuto fosse insoddisfacente, mentre quello pomeridiano, perchè in fondo rubato a compiti magari più importanti , avesse una valenza diversa, un sapore diverso.

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