UTERO AFFITTASI

oggi hanno dato la notizia di come il parlamento europeo abbia deciso di negare il permesso di usufruire di una madre surrogata, quindi dicendo no all'utero in affitto.
la motivazione data è stata " perché questo comportamento riduce la donna, il suo grembo e i bambini una merce, con lo sfruttamento soprattutto delle donne vulnerabili nei paesi in via di sviluppo."
 
mi sento perplessa.
 
analizziamo la cosa da più punti di vista.
cominciamo ad analizzare il discorso della mercificazione della donna, che sembra emergere da quest decisione. la mercificazione della donna. bella parola. ma che significa? che del suo corpo si fa merce? o che della sua immagine si fa merce? e chi ne fa merce? se io decido di offrire il mio utero in affitto ad una coppia che non può avere figli, in cambio del pagamento dell'assistenza medica e della mia sussistenza per i nove mesi di gravidanza, e magari anche di un compenso per il disturbo, chi fa mercificazione del mio corpo? non si tratta invece di una mia libera scelta e della possibilità di dare, da parte mia un aiuto a chi ne ha bisogno, e nello stesso tempo di poter avere un riscontro che mi permette di essere ricompensata per il mio impegno? e comunque non dovrebbe essere una mia scelta? il corpo è mio, fino a prova contraria, dovrei essere io a scegliere come utilizzarlo, all'interno dei limiti dettati da un comportamento sano e non distruttivo, della legalità e della logica no?
ed invece si parla di mercificazione... quindi quando mi spoglio e scuoto il mio sedere nudo di fronte alla televisione per vendere un formaggino, quando mostro i miei seni per la pubblicità di un profumo va bene? quella è mercificazione della mia immagine? e perché non me lo vietate?
io sono dell'idea che se una cosa qualunque, sia una pubblicità scollacciata, sia l'utilizzo del mio utero per procreare una creatura di terze parti, se fatta con il mio pieno consenso cosciente e informato, e magari sotto il controllo della legge, dovrebbe essere una scelta solo mia, e di nessun altro, come deve essere una mia scelta il non farlo, e nessuno dovrebbe venirmi a dire quello che devo o non devo fare sia con il mio corpo che con la mia immagine.
 
vediamola da un altro punto di vista.
si tratta veramente di un discorso che svilisce la donna? o non piuttosto di una maniera come un'altra di mettere i bastoni tra le ruote di un'adozione da parte delle coppie gay che ancora trova tanti problemi ad essere accettata? come se avere due padri o due madri fosse la cosa peggiore che possa capitare ad un bambino. perché il vedere i propri genitori etero che si scannano in liti infinite, non è invece molto peggio per la sua psiche. come se tante coppie oggi non facessero molto peggio a i loro figli trattandoli come suppellettili, o come se fossero dei piccoli tiranni da ossequiare e non frenare in nessuna maniera, producendo piccoli delinquenti disadattati.
come se la vera educazione risultasse solo dalla famiglia composta da un maschio ed una femmina, siano essi degli alcolizzati, dei drogati, degli psicopatici, delle persone completamente disinteressate alla salute della prole. non importa. quello che importa è solo che siano di sesso diverso.
che cosa assurda. che scempiaggine. che mancanza di giudizio e di logica.
mi domando se si può davvero credere che sia così assoluto e vero un concetto che non ha nessun motivazione di esistere.
due genitori dello stesso sesso hanno la stessa paura, la stessa impreparazione, la stessa incapacità che hanno due genitori di sesso diverso. e possono avere anche lo stesso infinito amore, lo stesso carico di speranze e di attese, la stessa pazienza e lo stesso desiderio di un futuro migliore per i loro figli.
cosa li rende così inaccettabili agli occhi dei ben pensanti? il fatto che potrebbero sconvolgere i propri figli perché si tratta di due uomini o due donne che si baciano? e vedere un terrorista dell'iss che scanna un rapito durante il telegiornale dell'ora di cena, o vedere un pugile che spacca la faccia di un altro in un film, gente che si scanna urlandosi addosso durante un dibattito politico, queste sono cose che invece non lo turbano? non credo che la dimostrazione di vero amore tra due persone che decidono di prendersi cura di un bambino sia una cosa destabilizzante. anzi forse quella è una delle poche cose che da sicurezza ad un bambino, l'amore tra i propri genitori, che siano maschi, femmine o maschio e femmina.
 
e poi siamo sicuri che sarebbe una cosa che svilisce? io avrei molto rispetto per una donna che, pur non volendo aver figli propri fosse disposta ad ospitare l'embrione di una coppia di genitori che non ha la possibilità di farlo da sola, o magari un giorno vorrà dei figli o ha già dei figli suoi, ma si mette comunque in gioco per svolgere questo importante ruolo. la troverei una cosa da ammirare da rispettare, un lavoro degno di rispetto alla stregua dei medici che salvano la vita alle persone, dei pompieri che si appiccano ogni giorno a cercare di salvare vite, dei poliziotti o dei carabinieri che portano sicurezza e tranquillità sulle nostre strade. perché è un lavoro di alta responsabilità.
per nove mesi quella donna si impegna ad avere cura di un essere custodito dentro di lei, quindi a nutrirsi in una cera maniera, a comportarsi in una certa maniera, a privarsi di abitudini e usi che sono tipicamente suoi, per non nuocere in alcuna maniera al feto. si impegna a farsi seguire regolarmente da medici e persone che magari non conosce ma a cui darà alla fine il frutto delle sue fatiche. si impegna a nutrire, proteggere, monitorare un bambino come un medico che lavora in pediatria fa con un piccolo ricoverato, ma facendolo con il proprio corpo. è una persona da ammirare e da rispettare per la sua scelta. quindi dove sta lo svilimento di cui parlano?
 
vediamola infine dal punto di vista del vile denaro.
pare che sia profondamente sconveniente vendere il proprio utero per una gravidanza. non ci vedo nulla di male io in realtà. noi donne è una vita che ci mettiamo in vendita, diciamocelo chiaramente. vendiamo la nostra verginità per un anello al dito ed uno stipendio assicuratoci dal marito di turno, se siamo veramente molto pudiche, oppure vendiamo la nostra virtù per una cena ed un mazzo di fiori. vendiamo il nostro utero a nostro marito per un filo di perle e la promessa di una vita comoda ed agiata. ci vendiamo ogni giorno per qualcosa, e non solo noi donne. vendiamo il nostro tempo in ufficio al nostro vicino di scrivania, che ci offre un caffe per fare una sua pratica che non riesce a concludere, vendiamo i nostri servigi al datore di lavoro per uno stipendio che consideriamo spesso troppo basso, vendiamo la nostra disponibilità in cambio di gratitudine e riconoscimenti vari. non mentiamoci, anche quelli sono una specie di pagamento, magari del nostro ego invece che del nostro portafoglio. che c'è di male quindi nel mettere in vendita 9 mesi della nostra vita? in fondo non ci tratta di privarci di un qualcosa, non sto parlando di mettere in vendita un rene per qualcosa, quello non lo considero molto morale nemmeno io, perché si va a ledere la salute della persona.
ma farsi ingravidare da un medico con il feto di una persona ci rende solo i portatori sani di un figlio, che si accoccola nel nostro grembo per 9 mesi, e che poi torna dai suoi genitori. tutto qui. se si è disposte a farlo non vedo dove sia tutto questo problema. in una società che si è venduta anche la moralità, oltre che la sanità, questa è una vendita che trovo anche morale, perché in realtà ci si fa pagare per della gioia che non potrebbe mai giungere in maniera diversa.
 
infine vorrei guardarla dal punto di vista dello sfruttamento.
un panorama apocalittico che mi riesco facilmente a figurare è quello di donne costrette a fare figli in batteria, come fanno gli allevatori illegali con i cani, costrette a sfornare un figlio dopo l'altro, da schiavisti senza dignità e rispetto per la vita umana.
un rischio che purtroppo si corre comunque, quello di incappare in queste persone; ora si limitano a vendere quelle sventurate per sesso da due soldi, domani potrebbero vendere anche le loro funzioni riproduttive.
ma allora, invece di nascondere la testa nella sabbia, regoliamo la faccenda con leggi ferree, e facciamole rispettare. che ogni madre surrogata non possa farlo per più di una volta nell'arco 5 anni, in modo che non possa farne un lavoro, che sia tutelata da tutta una serie di visite di controllo e da un ferreo controllo legale. che la coppia che si rivolge alla madre surroga, si registri presso la polizia o un ente di sorveglianza creato ad oc, e debba rendere certa la sua residenza, la sua libera scelta di sottoporsi alla cosa, che sia effettuato un controllo randomico per accertarsi che non ci siano terze figure che si approfittino della ragazza, che viva in maniera decorosa e sana per lei e per il futuro bambino.
e soprattutto facciamo si che la polizia abbia i mezzi, le leggi e gli uomini che servono per debellare questa orribile piaga che è lo schiavismo moderno, così, invece di negare la gioia a due genitori desiderosi di un figlio, si potrebbe dare la gioia a tante giovani che vogliono tornare padrone della propria vita.
come ho già detto per la prostituzione, una donna deve essere libera di fare quello che vuole del proprio corpo, se lo fa per sua scelta, nel rispetto della salute propria e di quelli che le stanno attorno, e se lo fa cosciente che la sua scelta non deve ledere ne se stessa ne coloro con cui intende intraprendere il commercio, di qualunque tipo sia.
so che in America quella delle madri surrogate è una cosa di uso normale, e che viene tutelato e seguito con cura dalla sanità e dagli enti legali. senza tanti sconvolgimenti e senza farsi tutte le problematiche che ci facciamo noi. e so che molte coppie sono state felici di accogliere nella loro famiglia questa sorta di parente acquisita, sia nel periodo della gravidanza, che, in alcuni casi, anche dopo.
proviamo a fare si che si possa fare in maniera giusta e sicura invece che vietarlo, per dare il via a tutto un bel commercio illegale, perché allora si che ci troveremmo con le madri in batteria.
in fondo non molti anni fa le madri vendevano il proprio latte come balie, o agli ospedali nel caso che ne producessero in eccesso per il proprio figlio. io stessa ho avuto un fratello di latte, perché mia madre produceva più latte del dovuto, e lei non si faceva nemmeno pagare. il passato ha da insegnarci.
 
ciauz

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