anche oggi moriamo un poco

anche oggi come ogni mattina, giunta al lavoro prima di cominciare ad immergermi in cifre ed orari ho dato un ascorsa al giornale, tanto per tenermi aggiornata, ed anche oggi purtroppo mi sono ritrovata di fronte alla solita storia di maltrattamenti, dolore e morte in una coppia, con lei dalla parte della vittima, anche se questa volta prima di morire lei ha preferito uccidere lui.
inutile fare nomi o dare riferimenti, ogni giorno si possono trovare su qualsiasi giornale storie uguali a questa.
lei che si innamora di lui, e lui che, prima, si mostra come una persona tranquilla ed equilibrata, almeno fino a che non scatta il senso di possesso che lo fa diventare una bestia, perchè solo di bestie si può parlare, con tutto il rispetto per le bestie.
un violento che per dimostrare la propria superiorità, il proprio dominio in casa, o per sfogare le proprie frustrazioni, usa la donna che gli stà accanto come mezzo di sfogo, come oggetto, come pungiball.
o peggio una persona che accecata da una gelosia che è più per la proprietà che per amore, sfoga questa sul corpo della donna, che sia colpevole o meno di quello che gli viene imputato di volta in volta.
e allora giù botte, insulti, violenza fisica e mentale, quando non sessuale, perchè per dimostrare che lei è sua nulla è vietato, e per di più fino a qualche anno fa la violenza sessuale in famiglia non era nemmeno riconosciuta come tale.
e lei che subisce tutto, prima di tutto perchè lo ama, e poi perchè in fondo, in un piccolo angolo della sua mente sente che forse è colpa sua quello che stà succedendo, forse lei non è una buona compagna, amante, moglie. in fondo lui tra una scarica di botte e l'altra le dice che l'ama, che lei è la sua vita, che non potrebbe andare avanti senza di lei e questo la lusinga, la fa sentire importante, le da un senso di importanza che diventa la sua prigione. ed a volte si giunge al punto che alcune si sottopongono a quella tortura perchè l'insicurezza è tale che giungono acredere che solo così potranno migliorare e divenire buone compagne.
donne che subiscono senza ribellarsi, magari per anni, donne che perdono la loro essenza, il rispetto per se stesse, il coraggio e la forza. donne che oramai dipendono da quello che lui decide per loro e che spesso non trovano la forza di reagire a quella situazione fino al momento estremo, quello in cui lui esige il pagamento supremo per il suo amore, la loro vita.
io sono donna. ho incontarto molti uomini nella mia vita, non sono una santa. ed ho avuto anche io la mia dose di piccoli sopprusi.
non mi sono mai fatta mettere le mani adosso, questo no. sono abbastanza forte, o almeno lo ero, da impedire che qualcuno facesse una cosa del genere e so che se ci avesse provato io avrei reagito, e non molto bene, e la mia famiglia, credo che avrebbe potuto diventare pericolosa.
però nella mia vita ho avuto chi, per un periodo, ha cercato di imporre la sua personalità sulla mia, anzi peggio, ha cercato di imporre l'immagine di me che si era fatto su di me, ha cercato di far si che la mia essenza, le mie scelte la mia mente si chinassero e si allineassero a quelli che erano i suoi desideri, le sue scelte.
ricordo ancora quando diceva che lui mi amava ma che avrei dovuto cambiare per renderlo felice perchè in fondo era giusto così, ero io che dovevo adeguarmi ad essere quella che lui desiderava fossi, ero io che non capivo come quella che ro fosse solo una bozza mal disegnata di una vera donna e che per amore suo io avrei dovuto diventare quello che lui voleva amare, ed in fondo lo faceva anche per me ed avrei dovuto essere grata dei cambiamenti che lui voleva perchè mi avrebbero solo migliorata.
forse perchè mi sentivo in colpa per la fine della mia storia precedente, forse perchè anche io pensavo che era colpa mia se non ero all'altezza delle sue esigenze, forse perchè tutti nella vita vivono il periodo del bischero in cui devono fare qualche grosso errore nella vita, fatto stà che cercai di cambiare, di adeguarmi.
lo feci per un anno.
per un anno mi sono piegata a desideri e scelte che non erano mie, che erano quanto di più lontano ci fosse dalla mia personalità, solo perchè era quello che lui voleva. ero felice quando dopo essermi vestita e truccata ed acchittata come lui voleva che io mi preparassi, mi guardava e diceva "ora si che sei come desideravo, ti amo sai?"
per una anno ho annichilito il mio vero io  sperando che lui a sua volta cambiasse per me, che lui mi venisse incontro che lui capisse alcune cose di me e le accettasse.
ma non era così.
ed alla fine, grazie al cielo, è arrivato LUI.
LUI è l'uomo che ho accanto ora, l'uomo che quando mi ha visto la prima volta, senza nemmeno che parlassi quasi, ha capito come ero veramente e si è stupito di quello che cercavo di diventare, perchè quello che ero per lui era bello così come era, senza dovermi cambiare per un qualcosa che non ero io.
so che stavo per giungere già alla saturazione della mia capacità di sopportazione ma forse LUI mi ha dato la spinta che mi necessitava, per aprire gli occhi e vedere che in effetti, l'altro non amava me ma un'immagine di me che si era fatto ed a cui io avrei dovuto conformarmi per tutta la vita. ed in quel momento mi sono resa conto del grande errore che stavo facendo, anzi del grande ORRORE che stavo facendo. perchè in fondo io stavo cercando di uccidere con le mie mani me stessa per diventare l'immagine che quello voleva da amare.
e quella immagine non era minimamente all'altezza di quella che io sono.
forse è stato quel momento che mi ha fatto fare un salto sulla strada dell'autocomprensione e ho capito li il vero valore di ciò che sono.
io sono un esere ricco, pieno di sfaccettature, alcune belle ed alcune brutte, ma tutte facenti parte di me. sono varia, sono profonda, e soprattutto sono bella, al di la dell'apparenza, dei bei vestiti, dei tacchi e del trucco al di la del peso, di un bel viso o di un bel fisico. sono bella perchè sono vera, perchè sono schietta e sincera quando mi mostro agli altri, senza nascondermi dietro a troppe maschere.
e soprattutto sono fortunata.
perchè oltre ad aver capito il vero valore di me stessa ho trovato chi di questa me stessa, complessa, difficile ed a volte insopportabile, si è innamorato, e l'ha accettata così comè, senza cercare di cambiarla, ed io mi sono innamorata di LUI, delle sue difficoltà e delle sue preziose caratteristiche, accettandolo per quello che è senza volerlo cambiare.
come dicevo io sono stata fortunata, ma ho anche sempre saputo di avere un valore, anche nei momenti in cui quel valore stavo pensando di rinnegarlo.
forse quelle donne che sono meno fortunate di me e che da quella specie di prigione che gli uomini le costruiscono attorno, con il loro amore o il loro desiderio di farle diventare ciò che desiderano, non riescono a liberarsi perchè non sanno di valere, non si rendono conto che quei cambiamenti che si vedono imporre con le botte o con le parole ed i ricatti d'amore le impoveriscono, le depredano di parte di loro stese, le rendono deboli e sottomesse.
ogni donna è bella per quella che è, come lo è ogni uomo. quando due entità difficili e ricche di complessità e di profonde differenze come sono un uomo ed una donna, si incontrano e decidono di amarsi, lo dovrebbero fare coscienti che quello che si trovano di fronte è un individuo che ha le sue specificità e le sue proprie particolarità e che andrebbe accettato per quello che è, non un oggetto in cui imporre l'impornta di ciò che si desidera veramente, volente o nolente.
ne che la persona con coi si decide di condividere la propria vita è solo un mezzo per scaricare le proprie frustrazioni ed i propri demoni.
ed invece sempre più donne perdono la loro vita, morendo, ficicamente o spiritualmente, per mano di un compagno, di una marito, di un fidanzato, a anche di un ex, che non poteva accettare che quell'individuo, quella donna che aveva di fronte, non era un mero oggetto del loro desidero, un loro possedimento che ha cercato di fuggire, o un qualcosa il cui valore è così basso da poterlo uccidere impunemente.

e così muoiono. così moriamo. ed in fondo la colpa è anche un po nostra. perchè ogni volta che una donna muore per mano di un uomo violento, possessivo, geloso, dietro c'è una madre che non ha saputo insegnare al bambino che una volta era quell'uomo, il vaolre delle donne, non gli ha fatto conoscere la loro fragilità e la loro forza, la bellezza che hanno le loro peculiarità e le loro differenze, ha permesso che in lui non si sviluppasse il rispetto che si deve ad ogni individuo chi sia uomo o donna, e ha cretato il mostro che un giorno ucciderà.

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