SIAMO ALL'ORRIDO

oggi scrivo tra il divertito ed il disgustato dalla natura umana che esce a volte allo scoperto. il caso di cui voglio parlare è quello dell'orrido di Bellano.
si tratta di un posto stupendo in cui le cascate d'acqua hanno lavorato la superfice di pietra della montagna scavando profondi dirupi e spaccature in cui le cascate si moltiplicano, si dividono, si inseguono, scompaiono e ricompaiono in una natura stupenda, preservata grazie al cielo con la creazione di una oasi protetta. una bellezza tipica della nostra terra che già purtroppo è limitata da una diga che ne riduce il flusso la notte quasi del tutto, e che di giorno  tiene monitorata accuratamente la portata della massa liquida.
ora a quanto pare, chi ha deciso di andare ad abitare vicino ad una cosa del genere, invece di sentirsi felice per aver la possibilità di vivere così a contatto con una bellezza della natura, si sente in diritto di denunciare il fatto che sia troppo rumorosa, e di chiedere un risarcimento per il disturbo che il rumore dell'acqua arreca loro, "impedendogli anche di sentire la televisione se tengono le finestre aperte".
la prima domanda che mi nasce spontanea dal cuoricino cattivo che mi batte nel petto è: ma che vi ci hanno costretto ad abitare li?
vi hanno puntato una pistola alla testa? o vi siete ritrovati improvvisamente vincolati da una qualche legge alla resistenza all'orrido, pena l'arresto?
non credo vero? credo che voi abbiate deciso di andare a vivere li perché vi piaceva la zona, la natura, la cascata. ora, se vi ci siete messi da soli in questa situazione dovreste già così fare pippa e silenzio.
poi.
ma non vi sembra di essere dei pirla a chiedere di avere dei soldi perché abitate vicino ad una cascata, e fa troppo rumore, ma si sa che le cascate fanno rumore, e che quando ha piovuto troppo fa più rumore. però questa di solito è la norma, non ve lo aveva detto mai nessuno? e se non ci fosse nemmeno la diga in cima, che la notte almeno limita il flusso impedendo il rumore che fareste:  potreste uscire di testa ed andare a sparate al sindaco di Bellano? mi sembra così ridicola la cosa che anche a scriverne mi sento ridicola.
mi immagino ora il milanese che abita in centro e chiede un risarcimento al sindaco perché alla mattina i merli che vivono negli alberi che si trovano sulla strada, al sorgere del sole cantano troppo e lo disturbano nel miglior sonno della mattina, o per il fatto che dopo aver lasciato la macchina parcheggiata sotto un albero per 3 giorni se la sia trovata piena di cacche di uccello; o il romano che denuncia il sindaco perché sugli alberi si stanno presentando sempre più pappagalli e la cosa disturba il gusto estetico del residente, e quindi vuole un rimborso perché aveva arredato per essere il pandant con i passerotti e tutti questi pappagalli proprio non ci stanno bene.
o ancora il viareggino che chiede il rimborso per le notti insonni dovute al continuo sciabordio della risacca sulla spiaggia che non lo fa dormire.
stiamo veramente arrivando a situazioni che hanno sfondato abbondantemente il senso del ridicolo arrivando al patetico. compatisco queste persone che si ritrovano a vivere una vita veramente assurda, in cui la natura è una fonte di disturbo da modificare invece di una cosa vitale che vive e funziona al di la dei loro bisogni o dei loro desideri.
persone che probabilmente cementeranno il loro giardino per non avere il disturbo delle formiche, che compreranno al figlio il cane robot che si può spegnere alla bisogna e che non sporca e non spela. che pensano alle pantere come a pellicce, ai coccodrilli come a scarpe e borse, a mucche come a tappeti e rivestimenti per poltrone.
e magari alla fine anche loro sono solo delle persone finte che hanno una vita finta in cui ciò che è natura è considerato di disturbo.
mamma che tristezza.

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