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Visualizzazione dei post da maggio, 2007

aaah la tecnologia!!!

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Uffa. Qualche giorno fa è venuto un ictus al PC fisso, che poi sembra essersi ripreso ma rimane sotto osservazione, ed oggi ho il portatile che è la terza volta che mi si spegne e riavvia da solo, e non so che gli sia preso. Solo assolutamente preoccupata da questa cosa perché a questo punto se viene meno anche il portatile sono isolata dal resto del mondo. E proprio questa mi ha portato a pensare quanta della mia vita oramai passa per la strada informatica. Non vado in posta a pagare una bolletta da un anno oramai , contatto i miei amici più vicini tramite messaggi o chat su internet, chiacchiero via mail con mia madre, cerco i prezzi delle cose che mi interessano on line . Persino i giochi e gli interessi come la sartoria passa per questa strada quindi mi domando: ci si lamenta che l'Italia sia poco informatizzata ma quanto questa scarsa informatizzazione è nociva? Se dovesse venirmi a mancare il computer credo che mi sentirei male eppure fino a qualche anno fa non ero cer

mi stò preparando

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Ebbene si, oramai sono in dirittura di arrivo: ho quasi pronta l'avventura e sabato c'è la prima. Sono emozionata come al primo spettacolo delle elementari. Sarà una vita che non masterizzo più ed ora mi ritrovo con un gruppo anche parecchio nutrito che giocherà ad uno dei giochi più complicati che ci siano, non per le regole, ma per l'ambientazione e l'atmosfera che si deve creare. Ho lavorato parecchio e spero di aver preparato tutto, io sono una pignola in queste cose, e mi piace che sia tutto pronto e pianificato, in maniera da poter parare qualsiasi colpo. L'avventura come dicevo alcuni post fa è abbastanza semplice, in maniera che anche quelli che non hanno mai giocato prima possano divertirsi e calarsi nell'atmosfera e nel loro personaggio. Credo sia importante per tutti riuscire ad entrare nei loro personaggi o comunque in questa meccanica di gioco e la cosa migliore per aiutarli è proprio quella di farli iniziare con qualcosa di semplice e di rapido.M

primo traguardo

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Ebbene si questo post , l'undicesimo, è il primo traguardo da me raggiunto da molto, quello di fedeltà ad un diario. In che senso direte voi? nel senso che non ho mai portato un qualsiasi diario, compreso il primo blog che tentai, per più di due, tre date, a volte anche cinque, ma questo è un record. Non so perché , forse in questo momento sento di avere cose da dire, forse è perché non so chi legge quello che dico o che questo non influisce su di me... no in effetti non so cosa è ma qualcosa questa volta mi ha spinto ad andare avanti. si so che sembra una eccessiva festa per solo dieci post ma per me è veramente una conquista. Passiamo adesso ad un argomento differente e sicuramente più piacevole: vo glio scrivere qui due ricette che voglio provare a mettere oggi in forno nel caso che vengano bene come desidero e nel caso farò sapere anche la vittoria conquistata in tavola. La prima ricetta è la seguente: lasagne al pesto e zucchine. in realtà è una ricetta che ho visto cucina
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Fine settimana pigro, fine settimana lungo, fine settimana brutto. Questo è stato il primo fine settimana completamente tappato dal mal tempo da quando ho cominciato la mia vita di reclusa, ma devo dire che mi ha fatto più piacere di quelli solari n cui il caldo mi soffocava ed il bel tempo magari invitava al mare dove io non posso andare assolutamente. Anche oggi piove, e devo dire che fa anche un piacevole fresco, tanto che ho messo il maglioncino sulla canottiera fresca che uso in questi giorni, ma che devo dire, non mi dispiace assolutamente. Io sono sempre stata una amante delle mezze stagioni, quando il calo solletica le gambe a spogliarsi ma richiede il maglioncino sulle spalle, quando le gonne leggere svolazzano e il cotone carezza la pelle caldo e protettivo ma non eccessivo come la lana. Devo ammettere che mi mancano molto le primavere di quando ero più giovane, quando improvvisamente pareva che gli unici colori giusti per vestirsi fossero i blu i bianchi ed i pastello,

meglio il lavoro o il "casalingato"?

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Ebbene si, eccoci di nuovo qui a porci nuovi quesiti. Oggi si è costretti a lavorare tutti in una famiglia per riuscire a sopravvivere alle spese che si devono affrontare, ma onestamente quante di quelle che lavorano, o anche di quelli, vorrebbe poter stare a casa a fare il casalingo, o la casalinga? Io adoro stare a casa e lavoro solo perché sono obbligata a farlo, e devo ammettere che il lavoro è per me solo un modo di portare i soldi a casa. Certo, direte, dopo aver letto quanto dici negli altri pst sul tuo lavoro è normale che sia così. Ma non è solo questo. Vi posso assicurare che , qualunque sia il lavoro, come sto bene a casa mia io non c'è altro posto. Sarà che qui ho tutti gli interessi che posso desiderare, sarà che ci sono i miei gatti con cui passerei ore a giocare o a guardarli rotolarsi tra di loro, sarà che qui mi sento sicura o che qui c'è il mio comp agno , anche se pure lui lavora e quindi riesco a vederlo solo la sera quando finalmente rientra. Sono anche

Giochi di ruolo: il richiamo di Cthulhu

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Oggi voglio parlare della nuova avventura che sto scrivendo per l'ambientazione "il richiamo di Cthulhu ". Sto cercando di mettere in piedi una avventura che tenga conto delle dovute atmosfere per il gioco ma la cui ambientazione sia assolutamente estranea ad atmosfere gotiche che potrebbero, a mio avviso essere troppo scontate. Vorrei una partecipazione di un sei o sette giocatore anche se sono molti per questo gioco, ma l'ambientazione gli metterà a disposizione poco aiuto esterno quindi devono forzatamente essere un po di più loro per riuscire ad andare avanti. Volevo anche mettere due diverse tipologie di assalti per rendere più interessante la cosa, in modo da costringerli ad indagare più a fondo in varie direzioni per riuscire ad ottenere qualcosa di utile. Qualcuno magari non ha idea di che cosa io stia parlando vero? Bé, allora cominciamo spiegando chi sia Cthulhu : Cthulhu è una divinità immaginaria creata dallo scrittore statunitense Howard Phillips Love
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oggi è una giornata migliore, e ne voglio approfittare per parlarvi dei miei bambini. Non sono quelli che si possono chiamare figli, visto che si tratta di gatti, ma sono la stessa cosa per me, li amo immensamente e senza di loro tante cose non sarei riuscita ad affrontarle ed a superarle. La prima di cui vi parlo è Morgana, la vecchiarella della famiglia. Ha cinque anni e come dice il mio compagno è la più " flaffosa " di tutti. Andammo a sceglierla in una casa, dove una gatta nera aveva conosciuto un Sacro di Birmania producendo una cucciolata al quanto variegata. Lei non solo era nera, anche se nera finta visto che sotto è bianca e più passa il tempo e più diventa bianca, ma aveva anche una particolarità tutta sua: la sua coda è torta in due punti e corta, tanto che sembra di avere una gatta col joystic al posto della coda.Lei è una gatta particolare, soprattutto nel carattere; è scontrosa, e rabbiosa a volte con gli altri gati di famiglia, ma con noi è dolce anche se
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è passato un po' di tempo da quando sono stata qui l'ultima volta, un po di tempo in cui sono successe veramente tante cose, e non tutte belle ad essere onesti. Avevo scritto anche qualcosa che poi, alla fine, è rimasto una bozza e non ho pubblicato, anche se non è detto che non lo faccia prima o poi. Ora sono qui, confinata in casa per un mese, e all'inizio ho anche pensato, impazzirò chiusa in casa per un mese, invece, sono oramai giorni che anche solo l'idea di uscire mi causa ansia, nervosismo, un senso di soffocamento... Vorrei sapere se migliorerà o se sono caduta in una spirale tremenda, una situazione in cui il mondo mi si stringe attorno al collo. Come se una prigione mi stesse attorno, ma la chiave ce l'ho io ed io sono quella che tiene chiusa la porta, chiusa a chiave. Sono spaventata dall'idea che questo non passi, sono sempre stata una donna indipendente, autosufficiente , libera di gestirmi, ed ora sono prigioniera di me stessa. Oh, non fraint
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Eccoci di nuovo. un nuovo incontro un nuovo giorno. Per la precisione di giorni ne sono passati alcun dell'ultima volta in cui ci siamo sentiti, giorni in cui sono successe varie cose, e non tutte piacevoli. La peggiore è che sono scoppiata: un poco la stanchezza, un poco le situazioni di lavoro in cui mi sono trovata a cercare di entrare, un po' l'indifferenza della struttura in cui lavoro sulle condizioni psicofisiche in cui ti dibatti, anzi un'indifferenza che a volte sfocia in una disattenzione che aumenta il disagio, causando problemi che aumentano la fatica del vivere ogni giorno quella situazione. E forse su tutto questo va messo un anno non certo facile con la morte di mio suocero e la malattia di mia suocera, due persone cui voglio e volevo bene come ai miei genitori; i problemi di salute che mi sono trovata ad affrontare io stessa, il tutto nella semi indifferenza di quelli che essendo miei colleghi avrebbero forse dovuto, anche per loro convenienza, dare un
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Sapete cosa vuol dire sentirsi così sottili da potersi strappare in un attimo? così tirati e tirati e tirati, che basta solo un poco in più e si è persi, non si riesce più ad essere uniti, ci si trova strappati in cento parti diverse? quando l'anima è un tappeto battuto con le ortiche, irritato, sanguinante, pronto solo alla morte? quando ogni parola, ogni sguardo, ogni suono sono una sferzata, uno schiaffo, un dolore fisico e morale. il mondo diventa un posto di dolore, un mare di acido che ci consuma e ci ferisce, la luce sono lame che colpiscono i nostri nervi, anche una parola amica è dolorosa come una offesa e nulla, proprio nulla serve a darci solievo. le lacrime scendono anche se non si vuole, sempre e comunque e il dolore si manifesta in un cerchio sempre più stretto alle tempie, il cuore che sale in gola e batte impazzito come se volesse uscire dalla gola, le mani tremano, il respiro si fa affannoso e tutto per un attimo diventa buio di fronte ai nostri occhi, poi riuscimo

Un sabato qualunque, un sabato italiano...

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Sabato, giorno di riposo e di preparazione alla festa della domenica. Per me un giorno non molto diverso dagli altri: ho lavorato da venerdi all'una a sabato alla una di pranzo, per poi ritrovarmi di nuovo davanti ad una tastiera a scrivere altre cose, anche se più piacevoli ed interessanti di quelle che potrebbero riguardare il mio lavoro. Comunque si guardi per me il sabato non è molto differente dal giorno prima. l'unico che si discosta è la domenica, in cui, se non lavoro, dormo come fossi in coma. ed è questo l'argomento del giorno. Il sonno quanti di quelli che leggono questo blog, e sono pochi visto che l'indirizzo non l'ho dato praticamente a nessuno, hanno un sonno tranquillo e riposante? bè, io ultimamente non sono tra questi: dormo male, con sonni punteggiati da frequenti risvegli dovuti a doloretti vari, scomode posizioni o visite al bagno. Rimpiango di frequente le saporite dormite che mi facevo da giovane quando bastava chiudere gli occhi per essere

Oggi che giornata è?

Piove. e come sempre quando piove mi pare di avere qualcosa come duecento anni, che mi pesano su ogni giuntura, su ogni osso ed ogni muscolo del corpo. In più è come se ogni goccia che cade andasse ad inumidirmi l'anima, bagnando anche il mio umore, lasciandomi con un che di umido, di stantio addosso, e mi sento così veramente, pesante, umida e stantia. Sono meteopatica da quando ero bambina, con alti e bassi legati al tempo più che ad ogni altra cosa, e non mi state vicini se tira un vento di tempesta senza che piova!!! Potrei cercare di azzannarvi alla gola solo perché avete parlato. Però la pioggia è diversa: è una sensazione di peso che prende l'anima, che ci abbassa e che nello stesso momento ci avvicina alla terra. Quell'odore particolare, di foglie macerate, di terra pregna, anche di escrementi bagnati, odori tipici della campagna che chi, come me, è cresciuto nei campi sa essere tipico della pioggia; sono odori che anche ora, che vivo in una città in cui la campag

03/05/07

Eccoci alla mia prima volta, per la seconda volta in realtà. Il primo tentativo di Blog è da qualche parte triste e solo, non ricordo nemmeno la pagina ma che posso fare, sono senza costanza. Speriamo che questa volta vada meglio, io ci spero. oggi voglio parlare di una delle mie manie. I Gatti. sono una autentica gattara nell'anima, li adoro piccoli e batuffolisi, grosi e languidi, neri rossi o tigrati, mi piacciono veramente tutti, come dimostrano le tre pesti che ho in casa. ma quelli che adoro più di tutti sono i Maine coon, una razza veramente spettacolare, grossa, massiccia e maestosa. La loro storia è lunga: La traduzione letterale del termine “ Mainecoon ” è “ Procione del Maine ” anche se la supposta discendenza di questo gatto da un procione sembra esageratamente azzardata!!! Il Mainecoon è un gatto molto antico originario del Maine e può rivendicare il titolo di primo gatto di razza americano, tant’è che i primi soggetti si affacciarono alle esposizioni feline in U.S.A