straniera in terra natia

quello che sto per scrivere può ferire la sensibilità di qualcuno, quindi lo avverto che può trovare tematiche un poco razziste. ci sono delle volte in cui mi aggiro per la città e mi rendo conto di una tristissima verità: sto perdendo le mie sicurezze. non quelle personali, ma quelle legate alla mia identità come abitante di Roma, Italia, Europa. mi aggiro per strade che sono sempre più percorse da persone il cui aspetto, i cui odori, la cui lingua, sono cosi distanti dal mio comprendere da farmi paura solo per la loro differenza, e mi sento nello stesso tempo spersa, ed in colpa per questa sorta di razzismo inconscio che sta prendendo il sopravvento sulla mia di solito tranquilla accettazione delle cose. eppure spesso mi ritrovo a chiedermi perché la gente che viene a vivere qui non impari a parlare come noi, spesso mi trovo a pensare che siamo sempre meno noi italiani in una determinata zona, mentre abbondano i cingalesi, indiani, cinesi, marocchini, bulgari, slavi e quant'altro...