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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

cercasi casa disperatamente

ebbene si. ora tocca anche a me. siamo alle soglie di un cambiamento epocale ed abbiamo grossi problemi di budget: c'è qualcosa di nuovo in tutto questo?? mi sento deludentemente alle solite: il padrone di casa ci ha dato un anno di tempo per lasciargli libera casa e noi siamo già a maggio praticamente ed abbiamo potuto cominciare a muoverci solo ora. che cerchiamo? una casa. si una casa, che non sia un buco troppo piccolo, che non sia al quinto piano senza ascensore, altrimenti io dovrei dormire sul pianerottolo dell'ingresso, che non superi i 680, massimo 700 d'affitto. impossibile? spero di no. mi accontento di qualunque posto anche fuori dal raccordo ( non troppo) ma che sia ben fornito di mezzi di trasporto altrimenti LUI, che non ha manco la patente al lavoro smette di andarci. la possibilità è piuttosto ampia, anche se devo ammettere che mi piacerebbe rimanere nei pressi dell'appia, tipo Ciampino, santa Maria delle mole, al massimo, via dei sette metri, insomma l

non è quello che ci affligge...

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...ma come lo si affronta. questo è quello che penso a volte. ci sono momenti, giorni, periodi lunghi o corti, in cui quello che il mondo ci pone di fronte è qualcosa di veramente pesante, qualcosa che potrebbe anche scoraggiarci. a quel punto la strada più facile è proprio quella di abbattersi, di lasciarsi andare, di arrendersi e deprimersi,. ci si lascia andare, ci si rannicchia in un angolo e si sospira, ci si piange addosso, ci si lamenta e basta, senza cercare di opporsi al destino perché in fondo la battaglia è pesante e difficile, e si ha già così poche energie, e poi non ne vale la pena... se avessi ragionato in questa maniera mi sarei arresa a me stessa oramai trenta anni fa. ma non sono mai stata una donna facile, ne disposta a farsi comandare facilmente da nessuno, se non dai miei genitori che già occupavano tutto lo spazio disponibile di sudditanza che avevo a disposizione. no, non potevo ne volevo permettere al mio fisico di avere la meglio su me stesso. quando le mie gin

Quando succede per caso...

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ho ricominciato a giocare di ruolo. oramai in effetti è un po che ho ricominciato. mi vedo assieme a LUI con degli amici di vecchia data, a casa loro, dall'altra parte della città, una volta a settimana (scanso problemi), verso le nove, nove e mezza; si mangia la pizza ci si alcolizza con birra e coca e si gioca più o meno fino a mezzanotte e mezza. non è molto ma dopo anni in cui se si riusciva a rubare una partita alla mancanza di tempo era grassa non mi posso certo lamentare. il master è nuovo del mestiere, un poco troppo EUMATE ma che ci vuoi fare, in fondo è lui che ha messo in piedi il gioco, la palla è sua, mica gli possiamo dire cambiamo in corsa... e poi non è così male. solo che nella foga del gioco, nel non aver molto da fare come gnoma barda in una partita in cui i giocatori che partecipano sono quelli grossi o potenti, ho fatto un errore, mi sono spinta un passo in la di troppo e l'ho pagata. Lisca è morta. di nuovo. si perché questa era la sua vita 2.0 essendo mor

se ne va un'altro pezzo della mia vita

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oggi ho saputo che ieri se n'è andato un'altro personaggio che ha fatto parte della mia vita virtuale: è morta Elisabeth Sladen, l'attrice che ha interpretato Sara Jane Smith nel Doctor Who del settanta, ottanta. era una donna brillante ed estremamente gentile, felice del proprio lavoro fatto e di poter continuare a farlo, de è morta dopo una lunga lotta con il cancro. io non sapevo nemmeno che fosse malata, e nelle puntate ultime in cui l'ho vista, sia accanto al dottore nella sua decima incarnazione, sia nelle puntate della serie dedicata al suo personaggio più famoso, Sara Jane Adventures, non si vedeva in lei la sofferenza che invece deve aver provato. non si può dire che sia stata una tragedia per me, perché era solo una parte marginale della mia vita interiore, ma quando ho saputo della sua morte mi sono sentita veramente dolente: era una parte della mia infanzia, ero cresciuta continuando a ricordare quelle poche puntate del Dottor Who che erano giunte in Italia,

the day after the deepcon

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in realtà il rientro era ieri ma ieri non ero in grado di dedicarmi a questa faccenda: il rientro comporta sempre grandi sconvolgimenti , specie se nel frattempo si è rotta la lavatrice e se ne aspetta una nuova proprio per il giorno del rientro. oggi invece cinque minuti ( si fa per dire) li posso trovare ed eccomi qui a narrare le gesta e le specialità di un fine settimana all'insegna della Deepcon . ci vado da oramai 12 anni compresa quest'ultima, si può dire che sono una dei pezzi storici li dentro, con altre dieci, quindici persone, che sono anche il nucleo di base del club che la organizza. ed in dodici anni questa è stata in assoluto la meno frequentata, la meno impegnativa e la più rilassante che ho fatto: non credo di aver mai dormito tanto come in questi giorni in una convention , di qualsiasi tipo essa fosse. e forse proprio perché eravamo pochi, eravamo quasi tutti amici di vecchissima data, eravamo rilassati e tranquilli, senza grandi problemi di ospiti, club app

Finalmente l'E-book reader

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oggi si esagera: dopo tanto silenzio addirittura due post in una giornata. volevo parlarvi di una cosa che desideravo da tempo e che per Natale finalmente ho ricevuto. credo che tutti siate a conoscenza di cosa sia un e-book reader, pro a favore di chi non dovesse ancora saperlo, si tratta di un supporto tecnologico per dei file di documenti in vario formato e che sono in tutto e per tutto i libri digitali di cui tanto si parla ultimamente. è una tecnologia che anche se oramai vive da qualche anno è sempre alle prime armi, soprattutto per un grosso lato negativo: il prezzo del supporto di base, che spesso supera i 200 euro e che quando scende sotto ha uno schermo veramente troppo piccolo per essere agevolmente letto. per Natale ho ricevuto e-reader della Sony il modello 650. si tratta di un supporto dotato di Touch screen per cui si sfoglia con la punta delle dita, non ha retroilluminazione, quindi non stanca lo sguardo, è estremamente leggero da portare ma ha una memoria che consente

Ritorno sofferto

rieccomi. ne è passato parecchio di tempo dall'ultima volta che ci siamo sentiti e me ne dolgo profondamente, specie per coloro che fedelmente leggono tutte le varie castronerie che mi ostino a scrivere su questo blog. vi chiedo scusa, veramente, ma non ho trovato spesso la forza, la voglia, la spinta di rimettermi di fronte alla tastiera e di comunicare. ho poca voglia di comunicare in generale, tanto che vedo di rado gli amici di sempre, non frequento i social network non telefono e non mi faccio sentire. sono un'asociale dipinta da persona civile e mi spiace per coloro che mi sono amici che devono sopportare il mio carattere mutevole e musone. comunque, dopo le scuse, certo insufficienti e sicuramente dovute, quei pochi che resistono a seguirmi vorranno sapere cosa ho combinato nel frattempo. vi avverto che ho anche le foto ma che verranno messe sul blog solo in un secondo momento perché al momento sono a casa ed io no. partiamo dalle basi. avete presente la sciarpa? ebbene