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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

LA DIGNITA' DEI GRASSI

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oggi si parla di cose molto personali, cose anche dolorose ma che fanno parte della mia vita da sempre. parlo dei chili di troppo che mi porto addosso, quindi in definitiva si parla di grasso. nel passato chi era grasso era ricco, quindi veniva rispettato, ma allora di grassi ce n'erano pochi perché la fame imperava e quindi era più facile essere magri, la dieta ti era imposta dalla scarsità. oggi viviamo in una società che dell'abbondanza ha fatto una sua legge, tutti possono avere tutto, almeno qui da noi, ed il nostro cervello più antico, quella parte dietro, vicino al serpente, quella parte che per poter avere una fetta di cacciagione era pronta a morire o ad uccidere, vede in tutta questa abbondanza l'occasione per fare una scorta abbondante in vista del ritorno della povertà e della fame. il fatto che poi la fame sia un concetto che ci sfugge oramai, al cervello mica importa, per lui è importante che noi si sia pieni di proteine, calorie e grassi per affrontare le sit

Un'altro sogno che finisce: se n'è andata Anne McCafrey

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Oggi per me è un giorno tristissimo. è morta una scrittrice che amavo e che dopo aver conosciuto di persona ero giunta ad adorare. Anne McCaffrey era nata il primo di Aprile del 1926, un giorno dopo di me, e forse anche se tanti anni ci dividevano era per questo che la sentivo tanto vicina. Ieri si è spenta per un infarto a 85 anni. era stata una delle grandi protagoniste della fantascienza del ventesimo secolo con oltre cento libri pubblicati, una trentina in condivisione con altre scrittrici, e creando una serie di cicli amatissimi dal pubblico, il maggiore dei quali è quello dei Cavalieri di Draghi di Pern . era riuscita a diventare scrittrice di fantascienza a tempo pieno solo nel Sessanta, anche se prima aveva prodotto una gran quantità di altro materiale spaziando in quasi tutti gli stili. Fu il momento in cui affinando lo stile diede alle stampe il primo di una serie di libri affascinanti , "La cerca di Weyr ", un libro che intanto le valse il p

prostituzione, oggi mi metto nei guai.

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oggi sul giornale c'è un articolo, che parla di giovani ed avvenenti squillo di lusso che si prostituivano a Torre del Greco, in negozi di parrucchiere e di estetistica. erano tutte molto belle, maggiorenni e curatissime. qualche giorno fa era uscito un'altro articolo su una serie di casalinghe scontente che arrotondavano lo stipendio del marito con appuntamenti molto privati che gli permettevano la pelliccia ed il lifting nuovo. tutte volontarie e consenzienti. quasi ogni mese esce un nuovo articolo in cui si scopre che la prostituzione non è solo quella bestia malvagia che prende giovani e imberbi ragazze dell'est Europa, dell'Africa, dell'Asia, le droga, le sevizia e le butta sulla strada dove devono vendere il proprio corpo per due soldi e poi le lascia nella fame e nel freddo. esiste anche una faccia molto più truccata e suadente, che viene liberamente scelta dalle donne come mezzo di guadagno facile e di semplice impiego. quello che ho sempre pensato, e che sp

17 Novembre

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oggi dimenticavo una cosa importantissima ! E' la festa dei gatti neri oggi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Auguri a Merlino , Morgana, Sardil , i mie bellissimi e dolcissimi micioni , ed a tutti i bellissimi, dolcissimi e amorevoli gatti neri che vivono in casa vostra, nei vostri giardini, nei prati ed in qualunque parte del mondo. auguri e tanto amore, per quegli animali il cui unico errore è quello nella mente dell'uomo che ha attribuito alla splendida scura pelliccia qualità di ogni genere, dalla sfortuna all'essenza demoniaca. auguri di un futuro più accettabile senza rischi di incontrare il deficiente di turno che rischia di ammazzar li per non fargli attraversare la strada, che li picchia e sevizia solo perché hanno il mantello scuro, che li cerca per sacrificarli ad un non ben identificato spirito demoniaco o per altri mille differenti motivi. auguri di un mondo più gentile e comprensivo nel fu

Marte e Venere non comunicano

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spesso espongo idee che so essere solo mie, ma oggi forse dirò qualcosa che mi attirerà una serie di antipatie insuperabili. vedremo. oggi voglio parlare delle differenze tra uomo e donna, anzi per essere precisi della differenza di linguaggio tra uomo e donna. spesso e volentieri ho sentito amiche, compagne di scuola e di lavoro, madri di amiche, nonne e zie di altre, che si lamentavano di come il loro compagno non riuscisse a capirle, stupite della fondamentale impermeabilità della psiche maschile ai loro segnali, per loro anche troppo chiar i. su questa incomunicabilità si sono scritti fior fior di libri, si fanno da secoli scenette comiche e tragedie. io stessa ne sono stata una incolpevole vittima, all'inizio della mia carriera sentimentale. ho avuto un compagno accanto che era, per il resto, il massimo che si potrebbe cercare, disponibile, gentile, comprensivo, generoso, amorevole con i miei genitori e verso il proprio padre, innamorato, almeno per i primi sette otto anni, po

o quello che dico io o la fame.

mi sono veramente stufata, di sentire continuamente sbandierato ai quattro venti che i giovani non trovano lavoro. i giovani non trovano "IL" lavoro che vogliono loro, proprio quello, quello per cui hanno magari studiato e preso il famoso pezzo di carta. cerchiamo allora di essere precisi, per favore. perché in Italia, ci sono lavori artigianali che vanno scomparendo, aziende e fabbriche che vedono i loro annunci di ricerca personale andare inascoltati o che assumono extra comunitari perché gente italiana a fare quei lavori non ci va. se veramente i giovani cercassero lavoro lo troverebbero. vedete, chi vi parla ha un bel lavoro comodo in un ufficio, e prima di questo aveva un altrettanto comodo lavoro in sala operatoria, con stipendio fisso, contratto indeterminato, ferie e malattie pagate. ma prima di tutto questo ho fatto praticamente qualunque cosa mi sia passata sottomano: ho fatto la lavapiatti, ho piegato lenzuola bagnate in una lavanderia industriale, ho caricato lava

una aliena in ufficio

ci sono dei giorni in cui mi sento più aliena che in altri. giorni in cui mi guardo attorno, guardo le persone che mi circondano, quelle con cui lavoro regolarmente tutti ii giorni e che mi domando, ma cosa ho in comune con loro io? come ho fatto a finire in mezzo a loro? una cosa sopra le altre mi stranisce da matti. quante volte parlando tra di loro li ho sentiti dire cose come, "guarda io a casa non ci resisto più di due giorni, poi divento matta/o. meglio venire al lavoro." " vuoi dire che deve rimanere a casa una settimana? poverino. non so come faccia, io a casa impazzirei" o altre frasi del genere. ed allora mi sorge spontanea la domanda, mentre mi allontano silenziosa da quei conciliaboli, dove dire la mia sconvolgerebbe i loro equilibri. la domanda è: ma non hanno una vita al di fuori del lavoro? ho colleghi che stanno in ufficio fino alle otto di sera, altri che si scannano per poter fare rientri e straordinari, gente benestante, che non ha bisogno di queg

la fine di un amore

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non è più la stessa cosa. sento che qualcosa è cambiato, qualcosa si sta deteriorando, e non so se sarà possibile rimediare a questa rottura. sto parlando del mio amore per la guida. sono una patentata tarda, solo verso i ventuno anni ho preso quella foglio rosa pieno di bolli, e ricordo la trepidazione, lo spavento ma anche l'eccitazione di quelle prime volte al volante, una sensazione che mi chiamava a se e che mi spinse in quei primi anni a guidare per tutta Italia anche se ero nuova a quella esperienza. ricordo che i viaggi lunghi avevano tutto il fascino della fuga, specie di notte, quando eri tu, il volante e la radio, e nessun altro magari, la musica che accompagna i chilometri che scorrono, i fanali che sciabolano nel buio segnalando la presenza di altri esseri umani nel buio della notte. da allora ho sempre amato la guida, il piacere di mettersi dietro al volante ed affrontare ogni strada come una sfida, anche quelle cittadine. un percorso pieno di traffico si rivelava una