RUDY E' TORNATO SULLA ASTRONAVE

non ne ha parlato nessuno, e probabilmente a non molti mancherà ma ieri sera, qui a Roma, una delle menti della fantascienza italiana, uno che la fantascienza la trattava da anni e lo faceva con spirito e umorismo, se n'è andato, facendo poco scalpore.
Massimo Mongai, a due giorni dal suo sessantaseiesimo compleanno è morto, dopo una peregrinazione tra le strutture mediche romane, ed a chi voleva sue notizie rispondeva "Sono mesi che cerco una risposta adeguata, motivo per cui non ho ancora risposto, insieme allo stress della situazione. Va tutto bene. Quasi. A presto a tutti."
non era un uomo facile, sanguigno, misogino, convinto di essere il depositario dell'unica verità universale, ma nello stesso tempo impulsivo, entusiasta, istrionico.
la prima impressione che dava era quella di un grosso orso, irsuto e scapigliato. con quella grossa barba che spesso era piena di briciole, con la sua strabordanza non solo fisica, con la sua incapacità ad arginarsi. eppure accoglieva le persone con simpatia ed apertura, era alla mano. se ti prendeva in simpatia ti raccontava quello che pensava, quello che faceva. diceva che potevi trovarlo quasi sempre al bar della Garbatella, dove abitava da una vita e dove, credo, fosse convinto essere il reale centro del mondo, sicuramente del suo.
ma non era uno che non avesse mai spostato la sua visuale da li.
aveva viaggiato, aveva conosciuto molto altro. solo che alla fine aveva deciso che meglio di li o si stava da nessuna parte e ci era tornato.
grazie alle sue esperienze aveva potuto scrivere tante delle sue piccole opere, alcune godibilissime, altre un po meno curate, tutte sicuramente contenenti un po di lui.
la sua opera d'arte resta quel "Memorie di un cuoco di Astronave" che gli valse il Premio Urania, e che altri non era che lui, e le sue esperienze come cuoco di bordo, portate nello spazio.
si divertiva parecchio a dire che lui era Rudy Turturro, quando ne parlava.
non era facile averlo in simpatia, con il suo essere convinto di idee un po superate, una delle quali era l'incapacità delle donne di essere all'altezza degli uomini i alcuni campi, tra cui la scrittura della fantascienza. questo era un cavallo di battaglia che gli era valso l'antipatia di molte femministe nei gruppi che lo ospitavano a volte, ma lui imperterrito la proponeva ogni volta, convinto della assoluta correttezza delle sue affermazioni.
a me non importava molto.
perché al di la di queste sue affermazioni, era poi gentile e mi aveva incoraggiato più di una volta a scrivere. mi aveva anche promesso che se gli avessi mandato un racconto, ma non troppo lungo, lo avrebbe letto volentieri, ma non ho mai avuto il coraggio di farlo.
non ne avrò più la possibilità.
quando stamane ho letto la notizia non riuscivo a credere che fosse possibile. non era vecchio, e non sembrava troppo mal messo l'ultima volta che lo avevo visto, ma non lo vedevo poi così spesso, e quindi probabilmente si era aggravato, nei suoi mille acciacchi che lui imputava all'età, ma che sperava di debellare mettendosi a dieta.
o almeno così diceva.
invece alla fine no c'è riuscito. 
e la sua scomparsa è passata sotto silenzio, con la morte della ministra Aselmi, il terremoto, e Renzi che fa dichiarazioni, i problemi del referendum e chissà cosa altro.
di lui non si parla sulla stampa nazionale ne il telegiornale locale. si scopre che è morto solo sulle riviste che parlano di fantascienza, o cercandolo su google.
e leggendo il mio blog.
addio grosso orso sciocco, mi mancherai parecchio, tu, i tuoi occhi buoni e la tua barba sporca.


Massimo Mongai
 
03/11/1950 - 01/11/2016

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