REFERENDUM

giuro, non volevo parlare di questo referendum, perché non mi andava di dire come e perché mi schieravo dalla parte dei no.

lo giuro, non volevo.

però poi senti tutti questi tipi che vanno in giro dicendo delle cose che ti fanno saltare veramente i nervi ed alla fine ti viene voglia di dire la tua.

lasciamo perdere tutto il resto, non voglio stare due ore a parlare di tutto quello che penso sul fatto che la gente non si rende conto che a due passi dalle nostre spiagge ci sono comunque i pozzi di altre nazioni che inquinerebbero le nostre coste senza problemi e che in più ci venderebbero il greggio estratto da loro. quindi cornuti e maziati.
e nemmeno altre considerazioni che o atto in merito.

no voglio parlare solo delle rinnovabili, che vengono così ampiamente sbandierate: l'energia eolica e l'energia solare.

belle cose vero? sarebbero energie stupende che permetterebbero di avere elettricità a impatto quasi uguale a zero, una visione estremamente naturale della cosa.

ma altrettanto falsa o almeno molto, molto più complicata di quello che ci fanno credere.

cominciamo dalle energie eoliche.

L’unità tecnica per la generazione di energia elettrica è costituita dall'aerogeneratore, che appare come un mulino a vento, stilizzato rispetto a quelli del passato. In pratica esso appare come un’alta torre (può superare i 50 metri di altezza e arrivare anche a 100 metri, ossia l’altezza di 30 piani) che porta alla sommità le pale, in genere in numero di tre, e la gondola col sistema elettrico. Un sito eolico è in genere costituito da più aerogeneratori, anche decine.
Alla sommità della torre di sostegno (un palo) è situata una gondola che attraverso un opportuno albero sostiene le pale rotanti. La gondola è orientabile (automaticamente) in modo che le pale siano perpendicolari al vento.
Un moltiplicatore di giri collega l’albero di trasmissione lento all'albero veloce. Viene così azionato il rotore del generatore elettrico. L’energia elettrica così prodotta viene trasportata al suolo attraverso cavi elettrici. Nel caso comune di un sito eolico (ossia con più aerogeneratori) la corrente così prodotta viene convogliata in un sito di trasformazione per portarla alle condizioni volute. Infine l’energia elettrica così prodotta viene trasportata al luogo di consumo o, caso più generale, viene, mediante un’apposita linea elettrica, trasportata e immessa nella rete elettrica nazionale alle dovute condizioni (frequenza, tensione elettrica, ecc.).

Per valutare economicamente un investimento eolico ricordiamo che:
- i costi sono facilmente acquisibili e sono certi, sia per il costo dell’impianto che per il suo montaggio e il collegamento con la rete nazionale
- i ricavi, o benefici economici dipendono invece da vari fattori, meno noti e comunque più incerti: durata e intensità del vento, ore del vento, contratto con il gestore della rete, legislazione. il prezzo dell’energia elettrica varia da un minimo alle 4 del mattino, ad un massimo (pari a quattro volte il minimo) alle 11 del mattino per raggiungere un altro massimo (minore del precedente) verso le ore 19.
In pratica la convenienza o meno di procedere all'installazione di un generatore eolico dipenderà sostanzialmente dalla ventosità della zona che, per quanto riguarda il territorio italiano si ha nel centro-sud (Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Calabria), nelle isole maggiori (Sicilia, Sardegna) e in alcuni crinali e valli dell’Italia del Nord, e dalla legislazione vigente e prevedibile, in particolare per il capitolo delle agevolazioni (finanziarie e/o fiscali) e per i rapporti con il gestore della rete nazionale.
va fatto notare che non è particolarmente economica, ma neppure particolarmente costosa. Sul mercato libero non reggerebbe al confronto con molte altre fonti comuni (idroelettrica, da carbone, nucleare, da gas). lo sarebbe solo in siti particolarmente ventosi (sulle 10 ore di vento al giorno).
Con gli incentivi di Stato e regionali il suo costo può competere, non con quello delle energie prima citate, ma con quello delle centrali a gasolio.
Orientativamente possiamo dire che il costo di questa energia è:

- il quadruplo dell’energia idroelettrica

- il doppio dell’energia nucleare o da carbone

- il 20-30% più cara di quella del gas.

ora diamo una occhiata al lato negativo della cosa, o almeno così viene definito proprio da quegli ambientalisti che ora lo sbandierano e che ne hanno impedito in molte occasioni l'installazione.
La critica che più comunemente viene rivolta in particolare alle alte torri e alle pale, che “rovinano il panorama”. Ed è vero. Si potrà obiettare che anche gli alti tralicci e le linee elettriche dell’alta tensione rovinano il panorama, come, tra l’altro, tanti tratti d’autostrada, di linee ferroviarie, viadotti, la stessa urbanizzazione, le cave di materiali. Ma il problema resta e, almeno stavolta, “mal comune” non è né “mezzo gaudio” né gaudio intero.
Questo impatto negativo sul panorama può essere inaccettabile in certi luoghi, meno devastante in altri. I luoghi ventosi sono in genere fuori mano, e non coinvolgono gli insediamenti umani.
Questo tipo di critica viene frequentemente avanzata dagli ambientalisti e dalle pubbliche amministrazioni.
il critico d'arte Vittorio Sgarbi, come sindaco di Salemi (in Sicilia) si lanciò in forti critiche contro questi “mulini a vento” installati in quell'angolo della Sicilia e lo fece con varie indicazioni alcune delle quali furono portate al vaglio della magistratura:
- deturpano il panorama. E nessuno può ignorare una simile affermazione espressa da un così noto critico d’arte (e di bellezza, di armonia). Tra l’altro i mulini a vento vengono installati spesso sui crinali dei monti (lo erano anche quelli contro i quali si scagliò Don Chisciotte) e pertanto modificano la “linea del cielo” (lo sky line) così caro agli architetti, agli urbanisti e ai turisti.
- Non producono l’energia promessa. Come già sottolineato nei precedenti paragrafi, questi impianti vanno installati solo nei luoghi di adeguata (conosciuta e riconosciuta) ventosità, altrimenti non producono adeguata quantità di energia
- L’investimento corrispondente era stato infiltrato dalla mafia (di Trapani e di Palermo) divenendo “il punto di congiunzione tra potere politico, potere economico e potere criminale”.
inoltre gli impianti eolici hanno varie parti in movimento che generano rumore e pertanto possibile disturbo alle persone che vivono in prossimità e che possono averne: disturbi del sonno, depressione, emicrania, ecc.
In certi casi, specialmente in vecchi impianti, si generano anche dei sibili.
Per tali ragioni l’installazione di questi impianti deve essere realizzata ad una distanza minima da edifici abitati, distanza che va da 200 a 500 metri, secondo le varie regioni italiane che al riguardo hanno potere legislativo e di controllo congiuntamente ai comuni.
infine nel raggio di varie centinaia di metri dall'aerogeneratore possono generarsi disturbi elettromagnetici, in particolare la distorsione dei segnali in loco delle teletrasmissioni (radio, TV, telefoni satellitari, internet, ecc.)
senza parlare dei rischi di rotture meccaniche degli organi in movimento, in particolare delle pale, fatto che potrebbe generare incidenti e dei possibili danni alla fauna migratoria e stanziale, in particolare ai rapaci che usano per la caccia i corridoi di vento (aquile, falchi, poiane, ecc.). Si sottolinea il rischio che tali uccelli possano venire “ghigliottinati” dalle pale in movimento.

per tutti questi motivi sono vari i siti in cui avrebbero dovuto sorgere le pale, e quindi questo gran sistema economico non è andato bene in passato, ora invece va bene?


passiamo all'energia solare.

per riuscire ad ottenere il riscaldamento della propria abitazione, grazie all'energia solare, va detto subito, è un compito assai arduo, anche perché quando occorre il riscaldamento, purtroppo è anche il periodo in cui il Sole è più debole.
Con le moderne tecnologie si riesce ad ottenere una copertura anche del 60% del riscaldamento, ( oltre chiaramente quasi al 100% di fabbisogno dell'acqua calda sanitaria per docce o lavaggio stoviglie ) ma le premesse sono normalmente queste:
prima di tutto si deve avere un impianto di riscaldamento funzionante a bassa temperatura, cioè del tipo a pannelli radianti sotto pavimento, o a pannelli radianti a parete, o comunque un impianto che per funzionare usi acqua calda a temperature di 40-50 gradi al massimo. Questo perché d'inverno i pannelli solari non riescono a produrre acqua molto calda, come quella usata nel normale impianto di riscaldamento a caloriferi, mentre riescono a produrre acqua a 40-50 gradi, sufficiente invece per far funzionare abbastanza bene un impianto di riscaldamento del tipo a bassa temperatura.
installare uno o più serbatoi di grande capacità anche da 1.500 - 2.000 litri
possedere un' abitazione con un buon isolamento termico.
Si tenga presente che nel caso si possegga un riscaldamento del tipo a normali caloriferi, difficilmente si riuscirà ad ottenere un risparmio di più del 20-30% delle spese di riscaldamento, a meno di spendere un capitale in impianto solare....
Il problema tra l'altro non lo risolve semplicemente aggiungendo pannelli solari, in quanto l'aggiunta di pannelli comporta poi dei problemi durante il periodo caldo: avere troppi pannelli significa produrre una grande quantità di acqua calda, che va accumulata in maniera adeguata, quindi occorre avere dei serbatoi molto grandi, pena il rischio di raggiungere temperature troppo alte
Se si possiede una piscina il problema lo si risolve utilizzando la grande quantità d'acqua in surplus per il riscaldamento della piscina, ma se non la si possiede, l'unica maniera fattibile è prevedere dei serbatoi molto grandi, oppure si devono coprire durante i mesi estivi alcuni dei pannelli solari.
In parole povere: se possedete un impianto di riscaldamento a bassa temperatura avete ottime possibilità di abbattere di molto le spese di riscaldamento, altrimenti l'impresa diviene piuttosto ardua, a meno di abitare in paesi di mare, o nel Sud Italia, dove effettivamente il riscaldamento richiede meno sforzi energetici.
inoltre il costo indicativo di un impianto solare per riscaldamento di circa 150 metri quadri di abitazione è di circa 8.000 - 10.000 Euro, considerando 9 metri quadrati di pannelli di tipo a tubi sotto vuoto di ottima qualità e un serbatoio di 2.000 litri, ma ricordiamo che si deve comunque disporre di un impianto di riscaldamento a bassa temperatura per avere un risparmio del 60%. Su tale spesa possono esserci a disposizione dei finanziamenti da parte di alcune Regioni oppure in ogni caso è possibile avere lo sgravio dell'irpef del 36% sul costo dell'impianto, che significa avere la possibilità di uno sconto di circa il 36%.
senza considerare il fatto che ci vuole una continua manutenzione attenta e specializzata.
si deve installare un buon numero di pannelli solari, quasi esclusivamente del tipo sotto vuoto, per poter ottenere un rendimento ottimo anche durante i mesi invernali. Occorre prevedere comunque un alto numero di pannelli solari: almeno 9 metri quadrati per coprire circa 150 metri quadri di abitazione.
alcuni parametri che ci parlano dello stato del sistema sono verificabili direttamente dal proprietario. I collettori solari, ad esempio, sono il componente più importante dell’impianto e normalmente una semplice ispezione visiva consente di rilevare eventuali problemi. Una deformazione della piastra assorbente ad esempio, potrebbe comportare una perdita di efficienza, così come una parziale rottura del sigillante, evidenziabile tramite una massiccia presenza di condensa, così come l'integrità del vetro di copertura, e il mantenimento dei vetri puliti per avere una corretta funzione.
altri problemi invece richiedono l'itervento di tecnici ed il costo può essere molto diverso da caso a caso, in quanto dipende dalla complessità impiantistica e dalla qualità e affidabilità dei componenti utilizzati. Solitamente si stima un costo annuale pari all’1÷2% dell’investimento iniziale. il costo per un impianto come quello ipotizzato si aggirerebbe quindi sui 800/1000 euro annuali, sempre che non si debbano sostituire degli specchi per rotture o per perdita di isolamento.

e questo è quanto. spero di aver dato una idea di quello che intendo.

besos

Commenti

Anonimo ha detto…
Cavolo non sono un robot non avevo capito il numero ce l'hai usalo come vuoi
Ciao cri

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