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Visualizzazione dei post da luglio, 2015

E 40

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chi sa se anche allora faceva caldo così. non credo, un caldo come quello di quest'anno non lo fa da più di 40 anni, ma sicuramente faceva caldo. è comunque il 30 di luglio. non è stato un parto difficile il tuo, visto che sei nato con taglio cesareo, ma sei stato sicuramente motivo di ansia per i tuoi genitori, che attendevano la tua nascita. mi piacerebbe sapere come eri da neonato. un piccolo coso roseo e paffutello, magari già con i capelli in testa appena nato e con gli occhi magari già di quel verde particolare che hanno anche ora. ho visto qualche foto tua da più grandicello. sei stato un bambino così compito, con i tuoi vestitini tutti in ordine, la tua camicina, i tuoi calzoncini. non sorridi spesso nelle foto, forse anche perché non ti piace farti fare le fotografie, ma hai comunque una faccia assorta anche quando sorridi. eri un bambino uguale alla tua immagine da quello che mi racconta la tua mamma, un bambino responsabile e serio, un piccolo adulto di soli cinque

KEPLER 452b IL NUOVO ESOPIANETA

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chi mi legge più o meno abitualmente sa che non sono proprio una persona normale, nel senso comune del termine. quello che forse non sa, è che sono stata anche una bambina non proprio normale, nel senso comune del termine. avevo una serie di passioni non proprio usuali per una bambina, come l'astronomia, la chimica e la geologia. l'astronomia è stata una passione di lunga durata e che mi ha portato a tutta una serie di scelte sbagliate nella mia vita perché aveva fatto insorgere in me la malsana idea di diventare una astronauta, ma che si è poi scontrata con la dura realtà del mondo reale in cui alcune materie che sono considerate imprescindibili per quella carriera erano per me inavvicinabile culturalmente quanto lo scalare l'Everest lo è per me a livello fisico. questo non toglie che lo spazio, i viaggi nello stesso, l'esplorazione di nuovi mondi o di vecchi mondi, come Marte, o di vecchi satelliti come la luna, rimangono per me cose cariche di un grande fascino

UN IMPEGNO CHE DURA UNA VITA, UN DONO CHE DURA UNA VITA

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Di solito si affronta questo discorso in estate, ma secondo me è un discorso che è purtroppo valido in qualunque stagione, perché le persone così esistono in qualunque stagione dell'anno. stiamo parlando di chi abbandona gli animali, che lo faccia per le vacanza, per un trasloco, per problemi legati ad una gravidanza, ad una allergia non considerata od a qualche altro problema. sempre di abbandono si tratta e sempre di un atto delinquenziale si tratta.   per fare un passo come quello di prendere un animale in casa, si dovrebbe essere molto sicuri di quello che si vuole fare e dell'impegno che si deve affrontare facendolo. perché un animale non è un oggetto da esposizione, non è una statuina che farà bella mostra di se fermo in un angolo della casa. un animale, sarà prima un cucciolo, poi un adulto ed in fine un animale anziano.   un cucciolo sarà un animale pieno di energie e di interessi, che andrà ad infilarsi in qualsiasi buco lascerete aperto in giro per casa,

GLI UOMINI NON SANNO CAREZZARE

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già sento il coro di proteste che questa affermazione farà alzare, eppure posso affermare che, dall'alto dei miei anta anni, e delle mie ammetto non poche esperienze con gli uomini, che gli uomini non sanno carezzare. e non solo: non sanno fare effusioni, coccole  o lasciarsi andare in situazioni di tenerezza. e non sto parlando delle situazioni intime, in cui le loro carezze spesso nono più un afferrare e prendere, un artigliare e lasciare, ma delle situazione di sempre, le coccole serali, le carezze pomeridiane, i grattini dati in macchina, insomma le carezze di tutti i giorni. forse è dovuto al fatto che spesso e volentieri ai bambini non si fanno troppe smancerie, in fondo devono diventare degli uomini e come tali devono essere rappresentanti del sesso forte, della specie che non ha bisogno di chiedere, di chi deve essere forte e pronto ad affrontare le intemperie e il duro lavoro. o forse perché gli viene inculcato dalla società che gli uomini non si devono lasciare andar

ANNUNCIAZIONE ANNUNCIAZIONE

frequento le persone sbagliate. o almeno questo potrebbe pensare qualcuno. alla fine ho sempre frequentato che del complottismo e del sentirsi perseguitati ha fatto scherno, ma da quando mi sono convertita ufficialmente al pastafarienesimo, e ne ho fatto un impegno molto più presente di prima, ho cominciato anche a frequentare chi dello sbufalamento ha fatto una bandiera. e così alla conoscenza di Paolo Attivissimo, che mi aveva già insegnato a distinguere alcune verità da alcune bugie, si sono aggiunti altre importanti scoperte e conoscenze, come BUTAC un importantissimo blog che ha quel solo scopo, cioè quello di prendere le vaccate che vengono condivise sui social e di sbugiardarle. ho conosciuto il Ninth, un giovane giornalista,arrabbiato, che oramai non riesce nemmeno a leggere una scritta per strada senza vederci la cavolata insita, che scrive su BuTAC ma che ha anche un suo blog. ho parlato con il direttore del blog, maicolengel, una persona impegnata e votata a questo lavoro

C'ERA UNA VOLTA L'OMINIDE ONNIVORO

oggi facciamo polemica, e mi sembra il minimo visto quello che è successo. partiamo con il dire che io sono una convinta sostenitrice del mio essere onnivora, ma che non ho mai imposto a nessuno le mie idee, e che convivo tranquillamente con chi sceglie nella sua vita di essere vegetariana, vegana, crudista o quello che gli pare, cosa che di solito non avviene al contrario visto che mi vedo spesso tacciare di appellativi poco gentili quali mangiacadaveri e similari. essendo comunque io una persona tollerante e di religione pastafariana, oltre che abbastanza sicura di me stessa da non sentirmi insicura delle mie scelte, vado tranquilla avanti nella mia vita e lascio gli altri ad andare avanti nella loro. tutto questo succede fino a che non si superano certi limiti. e questi limiti sono l'imposizione di queste idee salutiste alla nutrizione dei bambini fino al minarne la saluta, od a portarli addirittura alla morte. a quel punto, io che non ho mai voluto figli, mi incazzo