UN SOGNO

stanotte ho sognato di essere morta.
ero di fronte al ponte sull'arcobaleno, quello che divide la terra dei vivi da quella dei morti per gli animali.
lo attraversavo e dall'altra parte, ad aspettarmi, c'erano quegli animali a cui ho voluto molto bene nella mia vita. c'era prima di tutto Molly, la mia bellissima Pastore Torvonou, il cane della mia infanzia, che ho avuto quando avevo un anno e che è cresciuta con me come una sorella, intelligente al punto che se avesse potuto parlare sarebbe stata meglio di molti umani che ho conosciuto. era di nuovo nella sua giovinezza, bella come il sole, bionda come una svedese, con zampe agili e leggere, piena di voglia di correre e giocare. accanto c'era Drago, il mio Maincoon trovatello, il gatto più bello del mondo ed anche lui di una intelligenza particolare. bello come era nei suoi momenti migliori, col folto pelo rosso ed oro che si muoveva piano nel dolce vento, la lunga e spumeggiante coda a punto nterrogativo come sempre, lo sguardo sorridente.
poco più in la Romeo e Lucilla, i due gatti di Grosseto, entrati nella mia vita quando ero alle superiori, il maschio regalato a mia nonna per il breve periodo in cui sopravvisse a grosseto e poi ereditato da me per sua memoria, la femmina trovatella. erano anche loro bellissimi uno accanto all'altra, come è giusto, lui con la coda nervosa e folta, il mantello bianco e nero lucido e morbido, lo sguardo un pò stolido come ha sempre avuto , era tutto ciò che mi rimaneva di mia nonna e lo amavo anche per quello. lei con la codina a manico d'ambrello, piena di nodi che si agita come una piccola elica sul terreno.
il un angolino, Cervicione, il gattino che ho avuto solo per pochi giorni, malato di non so che malattia che gli faceva avere una testa enorme rispetto al corpo, che forse non sarebbe vissuto a lungo ma che mi fu strappato prima del tempo dalla violenza di un maledetto cane randagio. anche lui è li, sempre con la sua testona e gli occhi grossi che mi guardano adoranti come allora, sul corpicino piccolo e ranicchiato.
ce ne sono molto altri, tutti quelli che sono stati della mia faliglia, venuti a salutarmi ma non per restare con me, loro erano di tutti e quindi ora vivono liberi e vanno a trovare coloro che hanno amato.
io guardo con le lacrime agli occhi la scena dei loro musi rivolti verso di  me, in attesa e corro verso di loro, felice, perchè anche io finalmente sono tornata sana, sono leggera come una nuvola e piena di energia, e posso correre sul prato sempre verde che ci aspetta, rotolarmi con loro giocando alla lotta.
sono così felice che non riesco a smettere di piangere e continuo a corere ed a saltare con tutti loro abbracciandoli per dirgli quanto mi sono mancati nella vita, quanto non vedessi l'ora di essere di nuovo con loro di essere di nuovo forte e sana per poter giocare con loro. e stavo bene, bene come non mai, bene come non ricordo di essere stata da sempre.

mi ha svegliato LUI perchè stavo piangendo.

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