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Visualizzazione dei post da settembre, 2011

Amara terra nostra

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siamo alle solite. sono quasi annoiata da me stessa ma che devo fare, quello che vedo mi fa arrabbiare e quello che mi fa arrabbiare da qualche parte lo devo pur dire no? in fondo questo blog è nato proprio per raccogliere i miei pensieri. oggi sono andata con i miei sacchetti di sporcizia differenziata ai cassonetti, e mi sono trovata di fronte al solito, desolante, spettacolo. il cassonetto del vetro e metallo traboccante di sacchetti ricolmi, il che farebbe imbestialire solo contro la raccolta che avviene troppo di rado, ma anche di libri vecchi e un ombrello sporgente come una bandiera al degrado. i cassonetti della indifferenziata aperti come bocche sul fetore, semivuoti, ed il loro contenuto estratto a forza dai soliti zingari che muniti di gancio si dilettano ad estrarre tutto il contenuto del cassonetto, squarciando i sacchetti e lasciando il loro contenuto ammucchiato li per terra, a spargere il loro sporco che qualcun altro aveva sparso ovunque. non mi palate del fatto c

pensieri febbricitanti

stesa qui, nel mio letto di dolore, acciaccata dalla prima influenza stagionale, coccolata dall'affetto, vagamente umidiccio dei miei gatti, ho il tempo, tra un pisolino e l'altro, di dedicarmi alla visione di programmi che di solito snobbo, anche se solo tra uno zapping e l'altro. di solito quei programmi mattutini sono assolutamente insopportabili ma oggi parlavano di libri, e quindi mi sono soffermata ad ascoltare, incuriosita, ed un po indispettita. una signora, di una certa età, impiegata ad un livello certo molto alto nell'editoria, stava parlando del suo nuovo libro, dedicato alla cucina, ed esponeva il suo contenuto come una sorta di rivelazione: si può cucinare con i resti del giorno prima! per chi come me, non solo cucina da una vita ma nel proprio blog ha addirittura una parte dedicata appositamente al riciclo culinario (i post di Nonna Riciclina) questo è quasi un affronto. specie se scritto da una persona che ammette senza mezze misure di occuparsi anche di

di nuovo

corro da una vita. continuo a correre, più o meno forte, scappo, da sempre inseguita. c'è stato un momento in cui, fino a qualche tempo fa, in cui speravo di averlo distanziato, di essere lontana dalla sua minaccia, quasi al sicuro. e per illudemi della cosa, ho continuato a camminare senza guardarmi indietro, senza voler vedere. ci sono stati ostacoli, problemi sempre più grossi, ma ho continuato a camminare senza voler vedere, perchè se non guardi non esiste. se tu non lo vedi lui non vede te. poi mi sono guardata alle spalle. era proprio li, dietro di me, quel grande vuoto, quella nera macchia che assorbe tutto, che macina energie, voglia di vivere, che tritura ogni cosa al suo passaggio, quel buco nero che con la sua infinita gravità ruba tutto e nulla ti lascia. dovrei ricominciare a correre. però mi stò domandando se ne ho ancora le forze, se ho di nuovo l'energia di scappare da quella forza, se sono di nuovo abbastanza forte, abbastanza... non lo so. corro di nuovo, quel

a volte ringraziare è dìobbligo

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ci sono giorni in cui vorresti gridare al mondo tutti i tuoi problemi, tutti i tuoi crucci, tutte le tue magagne ma in cui stai zitto perché sai che alla fine anche gli altri hanno i propri problemi e quindi sentire anche te che ti lamenti non è il massimo della vita. poi ti accorgi che c'è sempre qualcuno che presta attenzione ed orecchio ai tuoi sospiri e che si accorge quando un respiro profondo è di sollievo, ed un ansito è di dolore. queste persone sono gli amici. si, ci sono anche i familiari, coloro che ti amano e ti stanno accanto ma è più scontato che il tuo compagno, tua madre, i tuoi parenti cerchino di prestare attenzione ai tuoi bisogni, come del resto cerchi di fare tu con loro. meno scontato è che persone che ti vogliono bene ma che hanno già una loro famiglia e dei loro problemi ti siano accanto e ti seguano come fossi anche tu parte della loro famiglia. io in questo sono molto, molto fortunata, perché accanto a me, ho degli amici che valgono oro per quanto pesano

ho voglia di piangermi un poco addosso.

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sapete quando a qualcuno si dice " ti scorre l'acqua nelle vene" ? è un modo di dire che si rivolge a volte a chi ha sempre freddo, anche quando fa caldo, o non ha il fisico per fare qualcosa che sembra di una facilità estrema. non sapevo quanto potesse essere vera come affermazione anche se i riferimenti sono sbagliati, ve lo posso assicurare. questa estate mi sentivo sempre stanca e non reggevo nemmeno il semolino, intendendo dire che bastava spazzare il pavimento per sentirmi stanca morta. ho deciso quindi di farmi le analisi del sangue, ed è venuto fuori che al momento ho una emoglobina di 8.4. Per chi non sapesse di cosa parlo l'ematocrito è la percentuale di elementi corpuscolati presente nel sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine), mentre l'emoglobina L'emoglobina è la proteina che trasporta l'ossigeno dai polmoni ai tessuti ed è contenuta nei globuli rossi, quindi, detto in parole povere è il conto dei glob

un vestito per l'MP3

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rieccoci come promesso. finite le vacanze, finita anche l'assenza dal blog, prometto. durante queste vacanze ho comprato un nuovo MP3 più grosso, perché la mia vista da vicino sta andando un po a marengo e quindi ho bisogno di uno schermo maggiore sia per vedere i titoli delle canzoni che carico sia per vedere i video che riesco a portarmi appresso. essendo però un MP3 un po diverso dagli altri ed ingombrante non ha una custodia adatta a proteggerne lo schermo quindi ho pensato bene di farla io. ho cominciato prendendo le misure dell'altezz a del congegno e creando con l'uncinetto e del cotone bianco una striscia che fosse altra almeno due volte e mezzo il congegno stesso. ho scelto il cotone perché lavorato strettamente risulta molto più resistente della lana o di altre fibre e poi perché mi piace molto il cotone bianco che lega bene con il colore del lettore. si può usare anche la rafia volendo o altre fibre, basta stare attenti al fatto che sia leggermente resistente.