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Visualizzazione dei post da agosto, 2011

ricordi in un'estate

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Roma non si è svuotata, ma il traffico è così leggero in questi giorni, alle sette di mattina, che si ha il tempo di guardarsi a giro, di osservare, leggere i cartelloni, di star tranquilli. e passando ho visto il solito cartellone di ogni anno che pubblicizza il numero di prontononno. e questa volta mi è venuto da pensare ai miei di nonni. io ne ho avuti quattro come tutti, e li ho conosciuti tutti, anche se poi me li sono persi ad uno ad uno per strada. due erano di Roma, e non credo fossero molto interessati a fare i nonni quando siamo nate io e mia sorella, mentre due erano di Brescia, e ci volevano un bene dell'anima. il primo che mi sono persa è stato il mio nonno di Brescia, Giuseppe. avrò avuto dodici, tredici anni, ma mi ricordo poco di lui, anche se quello che mi ricordo sono cose che mi si sono scolpite nella memoria. era un uomo che mi sembrava alto, anche se mi dicono che in realtà non superasse il metro e settanta, robusto, forte, di un affetto d

alla linea di partenza

sono gli ultimi giorni oramai, ultimi due per la precisione. poi cominciano le ferie, quel periodo sperato, agognato, desiderato, spasmodicamente atteso per tutto l'anno, di due settimane in estate. e quando arrivano sembra che non vadano bene a nessuno. chi ha avuto problemi di salute di amici, parenti, familiari divario grado ed ha passato le vacanze a preoccuparsi, sbattersi per questo o quello. che ha speso una fortuna per andare in un paradiso che si è poi rivelato l'inferno in terra, zone solari in cui ha piovuto tutto il tempo, gite sulla neve risolte in caldi assolati senza neve a causa dell'inquinamento, viaggi con valige perse. insomma se si ascolta chi è appena tornato dalle ferie sembra che abbia bisogno di un periodo di ferie per riprendersi dalle ferie. un incubo. tra due giorni tocca a me e per quest'anno non ho organizzato proprio nulla. nessun viaggio da nessuna parte, nessun cat sitter che possa occuparsi dei pargoli e quindi nessuna possibilit

CACCIAVITE, amore mio!!!

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no, non parlo dei semplici cacciaviti, ma di lui, e solo lui, il grande, unico (be no, unico no, ce ne sono almeno tredici modelli attualmente) CACCIAVITE SONICO! ebbene si finalmente è mio, ce l'h o!!!! Il mio primo Caciavite Sonico!!!! un caro amico è andato a Londra per vacanza con la famiglia, e mi ha fatto questo enorme piacere, comprandomi il cacciavite sonico dell'ultimo Dottore, Smith. cavoli ragazzi, ieri potevo mettermi a piangere dalla gioia. mi ha consegnato il pacchetto, lungo e pesante, e mi sono ritrovata tra le mani questo pezzo di metalli, con tanto di suoni e lici, che si smonta anche e dentro contiene un'anima prosaicamente funzionale come vero cacciavite, ma dotato di magnete per tenere in posizione le punte. bello come il sole, tutto colorato, ho passato la serata a rompere le scatole a tutti con il mio cacciavite, che a seconda del momento di gioco diventava l'impugnatura del mio bastone a due lame, una spada laser, quello che volevo al momento. ma

O MIEI DEI!!!!

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è un'affermazione che viene dal cuore e che ho lanciato giusto stamane. si perchè questa estate ci ha regalato un nuovo disagio niente male. tanto per fare un po di preambolo, dovete sapere che dopo i cambiamenti avvenuti di recente nella mia vita lavorativa, ho finalmente guadagnato la mia piccola scrivania da cui vi scrivo queste parole, tra l'altro, nella mia pausa pranzo o nella prima mattina, quando ancora non si carbura. questo ha fatto si che il mio orario sia cambiato dalle sette alle sette e mezza, col guadagno netto di un quarto d'ora di sonno. esco quindi di casa e mi metto in macchina tutte le mattine poco prima delle sette, e di solito non ho molti problemi, ma... ma in questo splendido agosto estivo a Roma cosa poteva esserci di meglio della chiusura per lavori della metro A con sua sostituzione a mezzo autobus di linea? Roma sembra dioventata la grande mela, nel senso che è attraversata da una sequela di vermi, composti di quatro segmenti, che ne rendono anco

mare profumo di mare

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questa volta non vi ho abbandonati per un tempo indefinito. è che le cose vanno a rilento, c'è la pausa estiva, la calura, anche se non da morire questa volta, fortunatamente. c'è la pigrizia, l'attesa delle ferie, la svogliatezza languida dell'estate, che anche quando stiamo facendo nulla ci fa sentire stanchi. ci sono le lunghe serate collassati sul divano a guardare la tv, i pomeriggi a scalpitare per uscire presto dal lavoro, le mattinate in cui guardiamo fuori dalle finestre come quando eravamo a scuola. c'è la poca voglia di fare tutto, anche quando ci sarebbe tantissimo da fare. c'è il condizionatore che se funziona fa troppo freddo e mi viene il mal di testa, e se non funziona fa troppo caldo e sudo. c'è il sonno, continuo, immenso, che non sembra mai soddisfatto, tranne quando potresti dormire e allora ti svegli da solo alle 9.30 e non c'è verso di riaddormentarsi, tranne che poi verso le 13 gli occhi fanno bigio bigio. c'è che alla fine dec