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Visualizzazione dei post da 2011

NATALE PER TUTTI

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il natale è alle porte oramai, mancano veramente una manciata di giorni. non è stata una annata facile per nessuno: c'è chi ha dovuto convivere per tutto l'anno con i terrore di non arrivare alla fine del mese con lo stipendio, chi invece ha continuamente temuto di vederlo sfumare quello stipendio. chi ha dovuto combattere con un corpo che non vuole funzionare e chi ha perso dei cari o ha dovuto assisterli in momenti particolarmente difficili. un anno che ha segnato praticamente tutti, mettendo alla prova la nostra resistenza, minando a volte la voglia di andare avanti, facendoci dubitare di noi stessi e delle nostre capacità, rendendoci irascibili e cattivi. un anno che ha dato solo il via ad una lunga scia di problemi che ci aspettano, una lunga sequela di prove e di sforzi che ci troveremo ad affrontare e che ci verrà richiesto di superare, pena la perdita di tutto quello per cui combattiamo giornalmente, sia esso un posto di lavoro che la capacità di continuare a muoversi c

FILETTO ALLE VERDURINE CON CONTORNO DI PURE' E CIPOLLINE IN AGRO DOLCE

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bene giovani, preparatevi perché oggi la ricetta che vi do è particolarmente complessa anche se non difficile, lunga e ingarbugliata, quindi pronte. gli ingredienti sono: una carota, una gamba di sedano, una cipolla, del dado in polvere, filetto di manzo, cipolline meglio se borretane ma vanno bene anche quelle bianche, aceto balsamico, zucchero, olio, burro, patate, grana grattugiato, latte, una bacca di ginepro, noce moscata, rosmarino un chiodo di garofano, pepe macinato fresco. prendete il filetto e mettetelo in una ciotola con olio, sale, una gemma di ginepro schiacciata, pepe macinato fresco, una spruzzata di noce moscata, rosmarino. lasciatelo a marinare mescolando ogni tanto per un paio di ore almeno (sempre se possibile, se no almeno una buona mezzora siate gentili) in modo che i succhi passino da uno all'altro. mentre aspettate potete mettetevi a tritare finemente una cipolla una carota ed una gamba di sedano riponendo il trito in una ciotola. quando siete pronte per cuci

UN POST ISPIRATO DAL DI FUORI

bene, eccomi a fare qualcosa che non faccio quasi mai: rispondo ad un commento. sapete che non rispondo mai ai commenti, e lo faccio perchè quelle che escono sono idee, pensieri che sono li in quel momento e poi passano, sono da cogliere, condividere o non apprezzare e passar oltre. in questo caso invece si tratta di un commento che si è rivelato un invito. un poco una catena di sant'Antonio, ma credo che non faccia male a nessuno se risponderò con quello che posso. cominciamo quindi: IL POST IL CUI SUCCESSO MI HA STUPITO: che devo dire? non so quale sia il mio post più di successo, non ho un contatore per le visite delle pagine e non sto a controllare quante visite ho ricevuto a sera. se è per questo mi stupisce che il mio ultimo post oggi ha ricevuto ben 24 visite, o che comunque il mio blog oggi abbia ricevuto 24 visite. spero sempre che quello che dico sia interessante, di valore per qualcuno, o almeno di qualche interesse. IL MIO POST PIù POPOLARE siamo al discorso di prima. a

LA DIGNITA' DEI GRASSI

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oggi si parla di cose molto personali, cose anche dolorose ma che fanno parte della mia vita da sempre. parlo dei chili di troppo che mi porto addosso, quindi in definitiva si parla di grasso. nel passato chi era grasso era ricco, quindi veniva rispettato, ma allora di grassi ce n'erano pochi perché la fame imperava e quindi era più facile essere magri, la dieta ti era imposta dalla scarsità. oggi viviamo in una società che dell'abbondanza ha fatto una sua legge, tutti possono avere tutto, almeno qui da noi, ed il nostro cervello più antico, quella parte dietro, vicino al serpente, quella parte che per poter avere una fetta di cacciagione era pronta a morire o ad uccidere, vede in tutta questa abbondanza l'occasione per fare una scorta abbondante in vista del ritorno della povertà e della fame. il fatto che poi la fame sia un concetto che ci sfugge oramai, al cervello mica importa, per lui è importante che noi si sia pieni di proteine, calorie e grassi per affrontare le sit

Un'altro sogno che finisce: se n'è andata Anne McCafrey

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Oggi per me è un giorno tristissimo. è morta una scrittrice che amavo e che dopo aver conosciuto di persona ero giunta ad adorare. Anne McCaffrey era nata il primo di Aprile del 1926, un giorno dopo di me, e forse anche se tanti anni ci dividevano era per questo che la sentivo tanto vicina. Ieri si è spenta per un infarto a 85 anni. era stata una delle grandi protagoniste della fantascienza del ventesimo secolo con oltre cento libri pubblicati, una trentina in condivisione con altre scrittrici, e creando una serie di cicli amatissimi dal pubblico, il maggiore dei quali è quello dei Cavalieri di Draghi di Pern . era riuscita a diventare scrittrice di fantascienza a tempo pieno solo nel Sessanta, anche se prima aveva prodotto una gran quantità di altro materiale spaziando in quasi tutti gli stili. Fu il momento in cui affinando lo stile diede alle stampe il primo di una serie di libri affascinanti , "La cerca di Weyr ", un libro che intanto le valse il p

prostituzione, oggi mi metto nei guai.

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oggi sul giornale c'è un articolo, che parla di giovani ed avvenenti squillo di lusso che si prostituivano a Torre del Greco, in negozi di parrucchiere e di estetistica. erano tutte molto belle, maggiorenni e curatissime. qualche giorno fa era uscito un'altro articolo su una serie di casalinghe scontente che arrotondavano lo stipendio del marito con appuntamenti molto privati che gli permettevano la pelliccia ed il lifting nuovo. tutte volontarie e consenzienti. quasi ogni mese esce un nuovo articolo in cui si scopre che la prostituzione non è solo quella bestia malvagia che prende giovani e imberbi ragazze dell'est Europa, dell'Africa, dell'Asia, le droga, le sevizia e le butta sulla strada dove devono vendere il proprio corpo per due soldi e poi le lascia nella fame e nel freddo. esiste anche una faccia molto più truccata e suadente, che viene liberamente scelta dalle donne come mezzo di guadagno facile e di semplice impiego. quello che ho sempre pensato, e che sp

17 Novembre

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oggi dimenticavo una cosa importantissima ! E' la festa dei gatti neri oggi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Auguri a Merlino , Morgana, Sardil , i mie bellissimi e dolcissimi micioni , ed a tutti i bellissimi, dolcissimi e amorevoli gatti neri che vivono in casa vostra, nei vostri giardini, nei prati ed in qualunque parte del mondo. auguri e tanto amore, per quegli animali il cui unico errore è quello nella mente dell'uomo che ha attribuito alla splendida scura pelliccia qualità di ogni genere, dalla sfortuna all'essenza demoniaca. auguri di un futuro più accettabile senza rischi di incontrare il deficiente di turno che rischia di ammazzar li per non fargli attraversare la strada, che li picchia e sevizia solo perché hanno il mantello scuro, che li cerca per sacrificarli ad un non ben identificato spirito demoniaco o per altri mille differenti motivi. auguri di un mondo più gentile e comprensivo nel fu

Marte e Venere non comunicano

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spesso espongo idee che so essere solo mie, ma oggi forse dirò qualcosa che mi attirerà una serie di antipatie insuperabili. vedremo. oggi voglio parlare delle differenze tra uomo e donna, anzi per essere precisi della differenza di linguaggio tra uomo e donna. spesso e volentieri ho sentito amiche, compagne di scuola e di lavoro, madri di amiche, nonne e zie di altre, che si lamentavano di come il loro compagno non riuscisse a capirle, stupite della fondamentale impermeabilità della psiche maschile ai loro segnali, per loro anche troppo chiar i. su questa incomunicabilità si sono scritti fior fior di libri, si fanno da secoli scenette comiche e tragedie. io stessa ne sono stata una incolpevole vittima, all'inizio della mia carriera sentimentale. ho avuto un compagno accanto che era, per il resto, il massimo che si potrebbe cercare, disponibile, gentile, comprensivo, generoso, amorevole con i miei genitori e verso il proprio padre, innamorato, almeno per i primi sette otto anni, po

o quello che dico io o la fame.

mi sono veramente stufata, di sentire continuamente sbandierato ai quattro venti che i giovani non trovano lavoro. i giovani non trovano "IL" lavoro che vogliono loro, proprio quello, quello per cui hanno magari studiato e preso il famoso pezzo di carta. cerchiamo allora di essere precisi, per favore. perché in Italia, ci sono lavori artigianali che vanno scomparendo, aziende e fabbriche che vedono i loro annunci di ricerca personale andare inascoltati o che assumono extra comunitari perché gente italiana a fare quei lavori non ci va. se veramente i giovani cercassero lavoro lo troverebbero. vedete, chi vi parla ha un bel lavoro comodo in un ufficio, e prima di questo aveva un altrettanto comodo lavoro in sala operatoria, con stipendio fisso, contratto indeterminato, ferie e malattie pagate. ma prima di tutto questo ho fatto praticamente qualunque cosa mi sia passata sottomano: ho fatto la lavapiatti, ho piegato lenzuola bagnate in una lavanderia industriale, ho caricato lava

una aliena in ufficio

ci sono dei giorni in cui mi sento più aliena che in altri. giorni in cui mi guardo attorno, guardo le persone che mi circondano, quelle con cui lavoro regolarmente tutti ii giorni e che mi domando, ma cosa ho in comune con loro io? come ho fatto a finire in mezzo a loro? una cosa sopra le altre mi stranisce da matti. quante volte parlando tra di loro li ho sentiti dire cose come, "guarda io a casa non ci resisto più di due giorni, poi divento matta/o. meglio venire al lavoro." " vuoi dire che deve rimanere a casa una settimana? poverino. non so come faccia, io a casa impazzirei" o altre frasi del genere. ed allora mi sorge spontanea la domanda, mentre mi allontano silenziosa da quei conciliaboli, dove dire la mia sconvolgerebbe i loro equilibri. la domanda è: ma non hanno una vita al di fuori del lavoro? ho colleghi che stanno in ufficio fino alle otto di sera, altri che si scannano per poter fare rientri e straordinari, gente benestante, che non ha bisogno di queg

la fine di un amore

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non è più la stessa cosa. sento che qualcosa è cambiato, qualcosa si sta deteriorando, e non so se sarà possibile rimediare a questa rottura. sto parlando del mio amore per la guida. sono una patentata tarda, solo verso i ventuno anni ho preso quella foglio rosa pieno di bolli, e ricordo la trepidazione, lo spavento ma anche l'eccitazione di quelle prime volte al volante, una sensazione che mi chiamava a se e che mi spinse in quei primi anni a guidare per tutta Italia anche se ero nuova a quella esperienza. ricordo che i viaggi lunghi avevano tutto il fascino della fuga, specie di notte, quando eri tu, il volante e la radio, e nessun altro magari, la musica che accompagna i chilometri che scorrono, i fanali che sciabolano nel buio segnalando la presenza di altri esseri umani nel buio della notte. da allora ho sempre amato la guida, il piacere di mettersi dietro al volante ed affrontare ogni strada come una sfida, anche quelle cittadine. un percorso pieno di traffico si rivelava una

lacrime nella pioggia

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ieri pioveva, credo ve ne siate accorti in quasi tutta Italia. ho preso una parte di quell'acqua mentre andavo a fare delle visite, e prendere la piaggia non mi ha mai dato noia ma mi ha sempre fatto pensare. e ieri mi sono tornate in mente le parole di un film di fantascianza che penso quasi tutti conoscano, Blade Runner, e che ha questo passaggio che mi ha sempre colpito tantissimo « Io ne ho vis te cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire. » un passaggio che mi ha sempre profondamente commosso e che ho sempre amato ma che, ora invecchiando, assume per me una serie completamente nuova di significati. nella mia gioventù ho fatto poche esperienze per una mia particolare predisposizione ad essere una di quelle tipiche ragazze tutte casa e scuola, ubbid

Addio Marco

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ogni giorno di persone ne muoiono tante, sia che si conoscano sia che non si conoscano. alcune ci toccano da vicino, altre ci lasciano abbastanza indifferenti, ed è normale, se dovessimo soffrire per ogni morte, che avviene, non potremmo più vivere travolti dal dolore. Ieri ad esempio ne sono morte moltissime, quasi più di mille, dall'altra parte del mondo, ma onestamente sono lontani, e per quanto mi dispiaccia, non ci posso fare nulla, non le conoscevo, e molte erano morte prima di loro qui per lo stesso motivo e probabilmente a loro non è importato nulla. però a volte, ci sono morti, di persone che non ci sono vicine, ma che ci colpiscono ugualmente, che ci vi fanno male come se fossero dei parenti, più o meno vicini. ieri mattina, alle dieci circa, questo è successo, è morto un ragazzo che non conoscevo minimamente, ma che alla fine conoscevo, che avevo visto tante volte, di cui conoscevo la voce scanzonata, la parlata pesantemente emiliana, i tratti particolarissimi del viso c
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sto meglio. spiritualmente parlando. perché ora sono arrabbiata. prima ero depressa, prima stavo per soccombere sotto il dolore della perdita. perché di perdita si tratta. quella che ero prima oramai non è che un doloroso ricordo che assume sempre nuove tinte. la donna che ero prima, la donna autonoma, autosufficente, che lavorando e costruendo si era fatta da sola, quella donna che poteva fare quello che voleva perché nulla è impossibile con pazienza, voglia e tempo, quella donna oramai non è che il fantasma di se stessa. ed il dolore, il rimpianto, lo struggimento stavano per travolgermi. ora non più. perché ora sono arrabbiata. sono così arrabbiata che vorrei uccidere, dilaniare, distruggere. sono arrabbiata contro questa situazione, sono arrabbiata perché quello che facevo prima non riesco più a farlo, sono furiosa perché mi è stato tolto qualcosa che avevo messo tanto ad ottenere. la mia vita ha avuto una partenza lunghissima, e per ottenere quello che volevo ci ho messo il doppi

oggi si parla di animali

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adoro gli animali. cani e gatti, in particolare, certo, ma anche tutti gli altri animali mi piacciono, in fondo sono cresciuta praticamente in campagna, , quindi se non mi piacessero avrei avuto una infanzia al quanto sfortunata. sono cresciuta con un cane come sorella, e da allora, atri animali sono stati fedelmente al mio fianco fino agli odierni tre maiali che vivono nel mio stretto appartamento, gatti pigri e dormiglioni ma assolutamente adorabili. proprio perché amo gli animali, penso che chi si prende la responsabilità di tenere in casa un cane o un gatto deve anche prendersi la responsabilità di pensare in tutto al suo vivere in un contesto civile ed umano (visto che gli umani sono la razza dominante). tutto questo per dire che se qualcuno si fa il cane e lo porta a passeggio con sè deve pensare anche a sopperire ai suoi bisogni raccogliendo le sue deiezioni solide, quindi la sua cacca, e buttandola nei cassonetti, o qualora ci fossero, negli appositi bidoncini per i rifiuti ige

STEVE JOBS è MORTO

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ci sono cose che devono essere dette anche se non appartengono al nostro mondo, non almeno in maniera diretta. Stamane è morto Steve Jobs. non sono una persona che parla di tecnologia in maniera specifica, e non sono mai stata una fan della mela, specie negli ultimi anni, considerandolo un mondo un poco troppo assolutista e spremi soldi, ma la morte di un uomo come lui va ricordata, per vari motivi. soprattutto perché, volenti o nolenti, lui e Bill Gates, sono i due uomini che Con le loro menti brillanti, le loro intuizioni micidiali, la loro spavalderia piratesca, la loro capacità imprenditoriale, hanno traghettato l'intera umanità dall'era meccanica all'era tecnologica e quindi a quella digitale. quello che ha fatto questo signore, non ha nulla di originale forse alla base, ma è unico, immensamente innovativo e grande. gli va riconosciuta la capacità assoluta di prendere un'idea, avuta magari da qualcun altro, e di farla sbocciare come una rosa, per

Roma ha colpito anche me

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chi pensa che in un incidente stradale solo l'infortunato abbia problemi fisici o psicologici si sbaglia di grosso. ieri sera ho fatto un incidente. mentre mi immettevo sulla strada un motorino, che procedeva in senso contrario alla sua marcia ed anche a velocità piuttosto spedita mi ha preso in pieno sul cofano. li per li mi sono sentita come se il sangue se ne andasse dal corpo ed ho pensato, eccolo li: a me viene un infarto e quella sul motorino l'ho sdrumata . invece l'infarto non mi è venuto, ho avuto la prontezza di spirito di scendere dalla macchina, di andare a vedere come stava la ragazza e di urlarle in faccia nel momento in cui ho visto che pareva stare bene " MA SEI SCEMA? LO SAI CHE POTEVO AMMAZZARTI??" la gente chiaramente si è assiepata tutta attorno a lei, poverina , portiamole un bicchier d'acqua, vediamo che si riprenda, speriamo non si sia fatta niente,,, ed io? a me non mi ha cagato nessuno, io ero li, ferma in piedi di fronte al pover

Amara terra nostra

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siamo alle solite. sono quasi annoiata da me stessa ma che devo fare, quello che vedo mi fa arrabbiare e quello che mi fa arrabbiare da qualche parte lo devo pur dire no? in fondo questo blog è nato proprio per raccogliere i miei pensieri. oggi sono andata con i miei sacchetti di sporcizia differenziata ai cassonetti, e mi sono trovata di fronte al solito, desolante, spettacolo. il cassonetto del vetro e metallo traboccante di sacchetti ricolmi, il che farebbe imbestialire solo contro la raccolta che avviene troppo di rado, ma anche di libri vecchi e un ombrello sporgente come una bandiera al degrado. i cassonetti della indifferenziata aperti come bocche sul fetore, semivuoti, ed il loro contenuto estratto a forza dai soliti zingari che muniti di gancio si dilettano ad estrarre tutto il contenuto del cassonetto, squarciando i sacchetti e lasciando il loro contenuto ammucchiato li per terra, a spargere il loro sporco che qualcun altro aveva sparso ovunque. non mi palate del fatto c

pensieri febbricitanti

stesa qui, nel mio letto di dolore, acciaccata dalla prima influenza stagionale, coccolata dall'affetto, vagamente umidiccio dei miei gatti, ho il tempo, tra un pisolino e l'altro, di dedicarmi alla visione di programmi che di solito snobbo, anche se solo tra uno zapping e l'altro. di solito quei programmi mattutini sono assolutamente insopportabili ma oggi parlavano di libri, e quindi mi sono soffermata ad ascoltare, incuriosita, ed un po indispettita. una signora, di una certa età, impiegata ad un livello certo molto alto nell'editoria, stava parlando del suo nuovo libro, dedicato alla cucina, ed esponeva il suo contenuto come una sorta di rivelazione: si può cucinare con i resti del giorno prima! per chi come me, non solo cucina da una vita ma nel proprio blog ha addirittura una parte dedicata appositamente al riciclo culinario (i post di Nonna Riciclina) questo è quasi un affronto. specie se scritto da una persona che ammette senza mezze misure di occuparsi anche di

di nuovo

corro da una vita. continuo a correre, più o meno forte, scappo, da sempre inseguita. c'è stato un momento in cui, fino a qualche tempo fa, in cui speravo di averlo distanziato, di essere lontana dalla sua minaccia, quasi al sicuro. e per illudemi della cosa, ho continuato a camminare senza guardarmi indietro, senza voler vedere. ci sono stati ostacoli, problemi sempre più grossi, ma ho continuato a camminare senza voler vedere, perchè se non guardi non esiste. se tu non lo vedi lui non vede te. poi mi sono guardata alle spalle. era proprio li, dietro di me, quel grande vuoto, quella nera macchia che assorbe tutto, che macina energie, voglia di vivere, che tritura ogni cosa al suo passaggio, quel buco nero che con la sua infinita gravità ruba tutto e nulla ti lascia. dovrei ricominciare a correre. però mi stò domandando se ne ho ancora le forze, se ho di nuovo l'energia di scappare da quella forza, se sono di nuovo abbastanza forte, abbastanza... non lo so. corro di nuovo, quel

a volte ringraziare è dìobbligo

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ci sono giorni in cui vorresti gridare al mondo tutti i tuoi problemi, tutti i tuoi crucci, tutte le tue magagne ma in cui stai zitto perché sai che alla fine anche gli altri hanno i propri problemi e quindi sentire anche te che ti lamenti non è il massimo della vita. poi ti accorgi che c'è sempre qualcuno che presta attenzione ed orecchio ai tuoi sospiri e che si accorge quando un respiro profondo è di sollievo, ed un ansito è di dolore. queste persone sono gli amici. si, ci sono anche i familiari, coloro che ti amano e ti stanno accanto ma è più scontato che il tuo compagno, tua madre, i tuoi parenti cerchino di prestare attenzione ai tuoi bisogni, come del resto cerchi di fare tu con loro. meno scontato è che persone che ti vogliono bene ma che hanno già una loro famiglia e dei loro problemi ti siano accanto e ti seguano come fossi anche tu parte della loro famiglia. io in questo sono molto, molto fortunata, perché accanto a me, ho degli amici che valgono oro per quanto pesano

ho voglia di piangermi un poco addosso.

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sapete quando a qualcuno si dice " ti scorre l'acqua nelle vene" ? è un modo di dire che si rivolge a volte a chi ha sempre freddo, anche quando fa caldo, o non ha il fisico per fare qualcosa che sembra di una facilità estrema. non sapevo quanto potesse essere vera come affermazione anche se i riferimenti sono sbagliati, ve lo posso assicurare. questa estate mi sentivo sempre stanca e non reggevo nemmeno il semolino, intendendo dire che bastava spazzare il pavimento per sentirmi stanca morta. ho deciso quindi di farmi le analisi del sangue, ed è venuto fuori che al momento ho una emoglobina di 8.4. Per chi non sapesse di cosa parlo l'ematocrito è la percentuale di elementi corpuscolati presente nel sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine), mentre l'emoglobina L'emoglobina è la proteina che trasporta l'ossigeno dai polmoni ai tessuti ed è contenuta nei globuli rossi, quindi, detto in parole povere è il conto dei glob