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Visualizzazione dei post da settembre, 2010

Sciarpa: e si va ancora avanti

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siamo a circa sei giorni dall'inizio e devo dire di aver avuto un fine settimana piuttosto prolifico. non mi posso lamentare. ho già accertato che ci vuole circa un tre quarti di etto di lana di quasi ogni colore, tranne alcuni per cui siamo sull'etto e mezzo. comunque ho doppiato la metà della sciarpa e conto di metterci altri quattro, sei giorni per finirla. poi dovrò fissare i fili, mettere le frange e bloccare il lavoro. spero di aver finito in una decina di giorni, se continuo così non dovrebbe essere difficile. ho ricevuto una interessante offerta di ordine per una sciarpa, ma a questo punto rilancio: vista la spesa in lana, e visto che presto dovrei cominciare la vera sciarpa, con i colori che la gentilissima Tara Wheeller ha acconsentito a spedirmi dall'America, posso vendere questa beta sciarpa, sempre che siano interessati alla cosa gli acquirenti!!! come vedete ci sono sempre i miei aiutanti a darmi una mano! comunque continuiamo a lavorare.

Sciarpa: si va avanti

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eccoci dopo tre giorni dall'inizio. il primo giorno ha avuto alcuni stop piuttosto noiosi sia per la sistemazione dei punti che per la scelta del tipo di punto. alla fine sono giunta alla scelta, mediata anche da alcune ricerche su internet di altre lavoratrici dei ferri, di usa re il punto legaccio, che al contrario del nome che pare complicato, complicato non è, visto che si tratta di fare tutti dritti, cos' da non creare disuguaglianze tra le due facce della sciarpa. ho rifatto tre volte i primi dieci punti ma alla fine mi sono considerata soddisfatta e sono partita. come potete vedere i colori non sono proprio quelli esatti della sciarpa storica, ma possiamo considerare questa come la beta sciarpa, che mi serve più che altro per decidere il colore,, la lunghezza e per sapere la quantitò di lana che mi occorre alla fine. comunque i tempi non sono un gran problema, visto che in tre giorni ho quasi finito la prima metà dello schema. spero che venga comunque bene, perchè saran

sciarpa: primo step, si parte.

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e finalmente ci siamo. dopo tanta attesa sono riuscita ad andare all'unico negozio che si trova a roma ancora che venda lane di ogni tipo, oramai sembra che nessuno abbia voglia di lavorare a mano, e visto che la lana comunque costa posso anche capire visto che un maglione oggi, anche se di lana non proprio buonissima, costa nulla, e non fatichi nemmeno a farlo. comunque ci siamo. ho comprato la lana, ho gli agli, da oggi si comincia e cercherò di farvi seguire i vari step di lavorazione. intanto cominciamo con il mettere sui ferri del 4,5 un 65 maglie, almeno questo è quello che viene dettato dal sito da cui ho preso il modello della sciarpa: http://wittylittleknitter.com/ attenzione però. le sciarpe sono tante, quasi una ogni una, due stagioni. io comincerò con la sciarpa principale, la sciarpa della dodicesima stagione, la prima insomma. se la cosa funziona bene e procede velocemente come penso la mia idea è di farmi le più importanti e differenti tra di loro, come quella della

una domenica normale

fine settimana di lavoro... casalingo. si perchè questa è il assoluto la prima domenica in cui sono libera, non per turno, ma per esonero completo dalle reperibillità. una strana sensazione in effetti che però stà perdendo le sue note negative (in fondo il dolor c'è, mi pagano meno, sono un po un di più al lavoro...) ed acquistando sempre più note positive. ieri sera ho fatto un po tardi ad una festa sulla spiaggia, una cosa anche divertente, non fosse stato per il concerto di una cover band di Vasco Rossi. a me Vasco non piace manco originale, figurarsi come cover, però in fondo suonavano bene, e prima della performance, la musica anni ottanta era bella, ho anche ballato un po, a costo di sentire il dolore per due giorni dopo, ma che cavolo, uno si deve anche divertire no? quindi torniamo ad oggi: come prevedibile le gambe mi sembrano cotechini dolenti, la schiena urla ed il braccio pende un po inutile, ma ciò non mi ha fermato: ho rimesso a posto la cucina ed ho fatto la grande

tornando alla dura opra usata

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ed eccoci di nuovo qui, come venti giorni fa, con poco di mutato al di fuori, qualcosa dentro, almeno si spera. la mattina ha lo stesso sapore di fatica e sonno non soddisfatto, di smog e sudore, aliti pesanti di strane colazioni, occhi gonfi che non guardano nulla ma vagano distratti su tutto, senza mettere a fuoco, sperando in qualcosa che non viene mai trovato, quel qualcosa che cambi la giornata. il ritorno al lavoro dopo quindici giorni di ferie è duro: il tuo corpo ha avuto la possibilità di ritrovare un suo ritmo, di sonno veglia, e tornare ad orari obbligati, che ti alzino all'alba o ti permettano di dormire un po di più senza seguire una regola naturale, stressa fin dal primo giorno. i saluti sono di rito, baci ed abbracci, mentre la mente ancora torna alle ultime immagini della tua vacanza, che siano le verdi salite di una montagna, i chiari flutti di un lago, il salato vento di mare, comunque è qualcosa che per un poco ti ha reso diverso, più sottile, più leggero. le dom