dopo qualche giorno...

sabato è stato il giorno più bello dell'anno. succede almeno una volta all'anno, se è per questo, e non voglio sminuire tante altre cose che mi succedono nell'arco della vita ma questo sabato in particolare ha qualcosa di speciale, come ogni anno.
è il sabato che trascorro alla Deepcon.
a volte è più di un semplice sabato, anche se sono anni che non riesce più ad essere un insieme di giorni, ma mi accontento e vado avanti gustandomi il delizioso piacere di quel sabato per tutto l'anno in attesa del prossimo.
si tratta di un sabato magico e particolare perché per quel giorno sono lontana da tutto ciò che è la mia vita di ogni giorno, e sono vicina a persone a cui voglio bene come fossero una famiglia assemblata da me. si tratta di un giorno in cui non peno a problemi a rotture a obblighi ed impegni, un giorno in cui parlo con attori e scrittori come se fossero semplici turisti che non comprendo bene per la lingua ma che hanno voglia di divertirsi con noi. un sabato in cui faccio tardi la notte a parlare di cavolate sbattuta su un divanetto e circondata da persone che come me sono uscite per uno, due , quattro giorni, dai loro vestiti di sempre e si sono immersi in questa bolla di magia che dura poco ma che ci contiene tutti.
io adoro quel sabato, vivo tutto l'anno aspettandolo e mi scateno quando arriva.
vivo per incontrare tutti quelli che conosco ed abbracciarli forte per far sentire loro quanto mi sono mancati ma quanto sono stati vivi nel mio cuore per tutto un anno in attesa di quel sabato. vivo per il girare tra le sale con un sorriso idiota, cercando di imbastire un discorso in inglese con amici americani che rivedo solo quella volta all'anno ma che si ricordano di me e forse mi vogliono un briciolino di bene. vivo per le persone che incontro nuove e spaesate, o per gli attori che vengono e si sentono accolti più in una grande casa famiglia di giovani disadattati che in una convention di fan ma che in fondo si trovano bene proprio perché da noi non vengono a fare i divi ma a rilassarsi insieme a noi.
vivo per quei pranzi assieme anche se il prezzo a volte mi pare eccessivo per la quantità e qualità di cibo, ma che mi importa, pago il piacere di consumare il mio pasto con tutti i miei amici.
vivo per la sfilata dei costumi la sera, a cui non riesco a partecipare da tanto ma che voglio ricominciare a fare, in cui la gente mostra quello per cui ha lavorato per un anno, e non ci sono tra gli amici persone che pensano, tutte ste storie per un costume di carnevale, perché sa che quel costume è costato lavoro, progettazione, attenzione e amore.
vivo per il dopo sfilata in cui sembra che siamo stati tutti tarantolati, ci agitiamo al suono di musica anni ottanta, ci dimeniamo, ci divertiamo e torniamo ancora più bambini.
vivo per tutto questo e per altro ancora, per l'emozione di quella cosa che desideravo tanto e che finalmente mi posso comprare, per la firma di quello scrittore che amo tanto e che finalmente ho sui suoi libri.ho avuto grazie a questa riunione di amici, la gioia di incontrare alcuni degli scrittori i cui libri porterei con me anche nella tomba, come la McCafrey, o di cui ho amato tantissimo le opere, come Harrison e Lukjanenko.
ora sono tornata a casa, e dopo un giorno di coma per riprendermi dall'ammazzata che mi è toccata quest'anno, ma questa è un'altra storia, e dopo aver meditato, eccomi a voler condividere con chi ha voglia di leggere quelle sensazione che ho provato, anche se so che non sarà mai possibile per me trasmettere tutto quello che ho provato.
quindi uso queste pagine perché se qualcuna delle persone che sono state con me in quella bolla passano di qua, voglio che sappiano che le ringrazio dal profondo dell'anima per come mi hanno fatta sentire in quel sabato, e che gli voglio bene.

Commenti

Adriano F. ha detto…
Prego non c'e' di che :)
Anche se in realtà sabato sono stato un po' assente...
Federica ha detto…
Mi piace leggere quello che scrivi. Riempi tutto di sentimenti. ^_^
ciau

Fede

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