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Visualizzazione dei post da agosto, 2008

Polpettone che passione

ieri parlavo con una amica carissima che mi ha invitato a cena da lei offrendomi il suo polpettone ma schernendosi perché non è, a suo dire, all'altezza del mio. la cosa mi ha fatto pensare che forse altri vorrebbero provare il mio polpettone, di cui onestamente vado fiera, ma che non è certo un segreto; ecco quindi la mia ricetta del polpettone che spero possa aiutare altre a far scendere l'acquolina ai loro commensali. gli ingredienti sono parecchi, ma meritano la fatica. io comincio facendo un soffritto di carote, cipolle e sedano, che se voglio strafare faccio soffriggere nel lardo della pancetta. quando sono morbide e dorate le verdure le metto nella concolina in cui amalgamo gli ingredienti e vi aggiungo carne trita, magra mi raccomando, almeno un etto a commensale, ma se volete metterlo da parte per il giorno dopo fate anche un etto e mezzo; una salsiccia per commensale, mi raccomando tritata fine, escludete assolutamente quelle con i pezzettoni di grasso dentro o maci

sono già o sono solo....

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quaranta, anzi per la precisione quaranta tre. avete mai impressione di perdervi nei ricordi, nelle ondate di rimpianti o di rimembranze, di paragonare le oggettive emozioni con le lontane ombre del loro ricordo nel passato. a volte mi sembra di vivere sospesa a metà tra il ricordo ed il presente, come se il mio passato mi tornasse a sommergere ad ondate, senza una soluzione di continuità, con una confusione di tematiche e di immagini da negare qualsiasi possibile collegamento, come un caos continuo di passato che si sovrappone al presente. vedo le gambe di una ragazze e mi chiedo quando mai le mie siano state come quelle per poi ricordare eventi in cui le mie gambe sono state più o meno principali protagoniste, nel bene o nel male, per giungere al rimpianto per in non poter tornare in nessuna maniera ad avere quelle gambe perché il tempo passa, io sono oramai sopra i quaranta ed ho lasciato dietro di me la metà del cammino della mia vita. sono pensieri sconnessi che si accavallano ne

Olimpiche emozioni

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io non sono una patita di sport. mi sfiora appena la voglia di dedicarmi alla visione di un qualche sport, e di solito l'unico che accende la mia attenzione è il rugby, che mi interessa abbastanza. ma per il resto sono molto fredda, per lo sport in generale, gelida per il calcio in particolare. questo fino alle olimpiadi. una volta ogni quattro anni, non so perché, ma si risveglia in me la patita scatenata. accendo la televisione appena giungo a portata di apparecchio, ovunque io sia e qualunque cosa stia facendo. anche al lavoro, dove abbiamo una televisione nascosta in un carrello per i panni, in questo periodo la prima cosa che faccio, alle sette dopo aver timbrato il cartellino ed essermi cambiata è accendere la televisione e vedere che cosa si sta svolgendo al momento. e se non ho una televisione a portata di mano è il computer che viene sintonizzato su RAI sport per vedere le dirette. è un febbre che mi prende ogni quattro anni e che mi lascia spossata, specie se si stratta d

sedici di agosto.

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sedici di agosto. ieri era ferragosto, domani sarà domenica. ed io sono una di quei pochi che in questo splendido ponte estivo si sente depressa: ho lavorato il quattordici, sto lavorando il sedici e lavorerò lunedì al rientro di tutti dalle giornate di festa. non so perché in fondo mi senta così giù: è stata una mia scelta quella di non prendermi le ferie in estate, di rimandare fino a settembre, di farmi delle ferie tranquille, ma il lavorare mentre tutti sono al mare mi da una sorta di uggia. so che non dovrei lamentarmi: in fondo quest'anno non sono nemmeno stata reperibile, e me ne sono stata a casa ieri, mentre il collega, che reperibile lo era si è lavorato tutta la giornata, fino a notte. ma forse è questo, ieri che avrei potuto, invece non ho fatto nulla in definitiva. me ne sono stata a casa a fare le faccende, ho sistemato la casa, ho fatto la doccia, ho dormito fino a tardi e mi sono fatta un pisolino anche nel pomeriggio... in definitiva nulla. che avrei potuto fare? a

Salsa di cipolle e ritorni

è passato tento tempo da quando ho pubblicato l'ultimo post, e devo dire che la voglia di tornare a scrivere non era tanta, forse perché ancora non ho superato l'amarezza dell'evento che scrissi, forse perché il caldo di questa estate impietosa sta distruggendo poco alla volta la mia resistenza riducendomi a una povera cosa che si muove tra casa e lavoro con sempre meno forza e voglia. però alla fine mi sono fatta forza ed eccomi di nuovo qui, a digitare frasi sconnesse ed a volte incoerenti per il pubblico fruitore delle mie pagine. e siccome non ho altre novità da portare alla pubblica conoscenza, ecco che ho deciso di immettere su queste pagine anche cose diverse dalle mie solite scempiaggini: le cose diverse sono ricette e modelli, tanto per fare qualcosa di istruttivo e anche un poco perché mi veniva da rosicare a vedere tanti altri bellissimi blog che parlano di cucina e di moda. ecco quindi che oggi inauguriamo il nuovo ciclo di etichette con una ricetta particolare.