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Visualizzazione dei post da giugno, 2008

siamo tutti moderni

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la moda di oggi è liberale, comoda, permette di essere se stessi e di vivere con il minimo di ingombro possibile. solo che ci sono cose che veramente urtano qualsiasi tipo di buon gusto. ed io odio profondamente le magliette sopra ombelicali e i calzoni a vita bassa. odio più i seconde dei primi e odio particolarmente la combinazione dei due. non si tratta di rosicatura semplice. adoro le minigonne e i miniabiti, e non me li posso permettere nella stessa identica maniera. odio soprattutto i calzoni a vita bassa per l'orrenda figura che fanno fare al fisico femminile. anche il più bel sedere del mondo con quei calzoni pare un culo basso, e se già non sei benedetta da un gluteo alto e sodo, con quei calzoni pare che tu lo abbia appoggiato sul poplite, per chi non lo sapesse, piega posteriore del ginocchio. si tratta di un effetto papera veramente triste che se unito a quelle magliette raso ombelico che oggi vengono portate senza alcuna vergogna sopra a rotoli di morbida ciccia che si

una storia importante

oggi doppio post, ma questa è una cosa troppo importante per non pubblicarla. girando per gli altri blog ho trovato questa storia, che mi ha commosso e che sento sia giusto far leggere a chiunque passi, perché rende l'idea di cosa l'amore possa essere. " ... a proposito di gatti schifiltosi,siccome la nana nera mangia svogliatamente, e Mamit si agita e sta male nel vedere quella ciotolina lasciata a metà, cerca di stuzzicarla con nuovi sapori, nuove mousse, croccantini diversi. Oggi, dunque, spedizione nel supermercato ben rifornito dove sa di trovare qualche sfiziosità in più. Era lì, meditabonda, a guardare ogni scatoletta, ogni bustina;-) , ogni marca per trovare le pappe giuste, quando si accorge che accanto a lei c’è una signora anziana, con 3 scatoline in mano e l’aria altrettanto meditabonda. Le 2 si guardano e la signora, desolata, le dice “io sono una pensionata e vivo sola con la mia Tigre, e devo tirare la cinghia per arrivare a fine mese... le pipette Frontline

Zabaione al caffè

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oggi prendo al volo l'occasione offerta da uno dei blog che frequento in questo periodo, che lancia l'iniziativa per il suo compleanno, e metto una ricetta al caffè per partecipare ad un meme. si tratta di una ricetta che riguardi il caffè e che sia poi mandata anche allo stesso blog, ed io, amo il caffè , per il suo sapore e per il suo aroma quindi ho accettato ben volentieri il suggerimento, non so nemmeno che sia in effetti un meme ma voglio provare a farlo, visto che mi piace l'idea quindi eccomi qui. la ricetta è invero piuttosto semplice ma piacevole: si tratta dello zabaione al caffè e cannella come lo facevo io fino a che facevo il caffè a casa. si fa in caffè e vi si pone un cucchiaio di cannella a marinare mentre è ancora bollente, in modo che estragga l'aroma ed il sapore. nel mentre si prepara lo zabaione con le uova fresche, se siete in campagna viene sicuramente meglio perché altrimenti il chiaro d'uovo fa fatica a montare. lo zabaione, per chi non lo

parure simil corallo ed ematite

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dopo aver girato tanto per i vari blog mi sono decisa a dare una spallata al mio dandogli un nuovo contenuto. ho quindi deciso di rendere anche io pubblica la mia capacità creativa, anche perché rosicavo un poco guardando solo le bellissime cose che le altre fanno. eccomi quindi qui a fare un nuovo tipo di post, cioè una bella presentazione su qualcosa da me prodotto.+oggi sfrutto quindi il lavoro che stò facendo per un forum, un concorso tra amiche e lo pubblicizzo qui. sto creando un a parure in pietre simil corallo ed ematite. sono partita da quattro collane di pietra rossa simil corallo, che ho smontato e rimontato in nailon elastico, alternandolo a piastre a due buchi di ematite. con l'ematite ho anche creato il pendente. ho usato delle chiusure simili per il bracciale e per la collana. ora sono alla ricerca di un paio di orecchini argento da smontare perché le parti metalliche della parure sono argento, mentre gli orecchini che ho a disposizione sono tutti oro. appena tro

come si cambia

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ieri erano undici anni. undici anni di gioie e di dolori, di problemi superati e di cose condivise. erano undici anni di scoperte e prove. di confini tracciati e cancellati. undici anni di parole dette e comprese, di segreti svelati e di sorprese. undici anni condivisi nel bene e nel male. vissuti lontano e vicino. undici anni in cui le cose si sono potute scegliere assieme perché assieme abbiamo sempre voluto sceglierle. undici anni dedicati alle nostre passioni, ai nostri sogni ai nostri desideri. undici anni dedicati l'uno ai bisogni dell'altra, senza mai un ripensamento, senza un pentimento, senza un passo in dietro. undici anni con la stessa passione nel cuore, per la vita e l'uno per l'altra. undici anni con lo stesso desiderio, con forse meno forza e resistenza, con meno spinta ma con la stessa intensità. ed oggi... inizia il dodicesimo.

post della buona notte

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oggi grande giornata: ben due post in un giorno solo. ma questa è una cosa che meritava proprio. ho appena finito di vedere un film, Calendar Girl, di cui avevo sentito parlare e che mi aveva incuriosito anche se non fino al punto di andare al cinema. e mi sono sbagliata. è stata una esperienza estremamente bella e divertente, un film delicato e malinconico, dolce e triste allo steso tempo. la tristezza che scaturisce in alcuni punti, dovuti alla morte del marito di una delle interpreti, alla lita con il marito di un'altra, o al divorzio che si suppone per una terza, vengono stemperati in una ironia tutta inglese ed in una godibilissima storia di buon cuore e di autocompiacimento. un film che dice che in fondo nelle donne la bellezza dura per sempre, e che non esiste vergogna se serve a far del bene. un film odolce e struggente che va visto, anche con qualche lacrimuccia forse, ma con il sorriso sulle labbra.

uno, tanti, cento mila

ho cominciato per caso. seguendo questo o quell'elenco di blog sul blog di un amico, poi quello di un'altro e da questo ad un altro... non so come sia successo. non so dove ho perso il controllo, ma aggiungi questo, aggiungi quello, ed eccomi qui, con un elenco di blog che mi diverto a controllare ogni giorno. si va da quelli a fumetti, a quelli di cucina, a quelli che parlano della vita di ogni giorno di chi lo scrive. alcuni sono amici, di vecchia, vecchissima data, alcuni sono amici di nuovissimo acquisto, altri sono persone che mi hanno conquistato con le loro tematiche, con le parole o gli oggetti che hanno messo nel loro blog. è diventata una specie di dolce passione, che mi occupa parecchio ma che mi da tanto, tantissimo. ci sono momenti in cui mi commuovo di fronte al dolore per una perdita, in cui rido per una cosa successa e raccontata, o per una barzelletta. mi ingolosisco per una ricetta o mi innamoro dei compagni animali di questa o quella blogger. si perché inevit

una volta...

una volta c'erano le panchine. potevano essere di legno o di ferro, dipinte di verde scuro, oppure di marmo o di cemento, dalle forme strane. erano sistemate lungo i marciapiedi, ad intervalli anche lunghi. tu potevi passeggiare e poi sederti se ti sentivi stanco, riposarti un poco, riprenderti e ripartire. potevano essere un punto di ristoro, se erano vicine ad una fontanella, o punti di aggregazione , se poste vicino alle scuole. una volta o marciapiedi erano a misura umana, erano per le persone, che vivevano in un tempo ed una dimensione più pacata, meno parossistica. una volta c'era la voglia di andare per le strade non solo con lo scopo di fare questo o quello, ma anche solo per passeggiare, per guardare la gente che faceva la stessa cosa e che sorrideva guardandosi attorno, che salutava con un cenno, un sorriso, una stretta di mano, che parlava animatamente e discuteva di tutto, che viveva insieme ad altre mille persone dividendo la propria vita e la propria città con