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Visualizzazione dei post da settembre, 2007

è arrivata la bufera...

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neanche ci fosse stato qualcuno che era li, a leggere il mio blog per accontentarmi. la mattina imploro un poco di ristoro e la sera le cataratte del cielo si aprono e riversano litri e litri di acqua sulla città di Roma, rendendo l'aria più fresca, e le notti riposanti. certo, c'è stata la controindicazione che io ero in giro proprio quando le cataratte hanno deciso di aprirsi, in canottiera, e che mi sono presa una parte di quella acqua col risultato di tosse, mal di gola, naso un poco chiuso e un po di febbre, ma questo non frenerà certo il mio entusiasmo, finalmente un poco di fresco e di ristoro per questa città sotto assedio. l'ho già detto, non sono mai stata una fanatica del freddo e del gelo, ma dopo due estati ed un inverno in ebollizione non vedo l'ora di un inverno con i contro fiocchi, di un respiro di sollievo. ed eccomi accontentata: sono due giorni che il cielo è coperto ed il tempo inclemente, le temperature miti. finalmente ho rimesso le magliette a ma

ancora caldo

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Ed eccoci qui a sperare di nuovo che arrivi l'inverno. siamo praticamente ad ottobre, il giorno si viaggia tranquillamente a mezze maniche e se ci si muove troppo si suda, la sera si potrebbe mettere un maglioncino di cotone, ma non è indispensabile, la notte, un leggero lenzuolo basta ed avanza. si parla di peggioramenti, di arrivo della brutta stagione, di alluvioni al nord, nevicate ad alta quota, ma sembra tutto così distante in un clima di lento e caldo autunno, che non promette certo un inverno più rigido di quello dell'anno scorso. mi ricordo due estati fa, quando l'ondata di caldo anomalo fece tremare tutti: si pensava che una estate così torrida avrebbe aperto le porte ad un inverno estremamente rigido e disastroso. disastroso l.o fu davvero: caldo estivo in pieno dicembre, si girava a mezze maniche anche vicino a natale, io non ricordo di aver messo i maglioni più di una decina di giornate in tutto, e forse esagero. e questo inverno? vorrei tanto il freddo, vorrei

giorno dopo giorno

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I giorni passano, abbastanza uguali tra di loro da non dare adito ad una netta consapevolezza del loro trascorrere, e se questo da una parte è preoccupante, perché è come se la vita a volte mi scappasse di tra le dita come granelli di sabbia, dall'altra non me ne dolgo troppo, perché giunge alla svelta il fine settimana, in cui mi rifugio nel nido di casa e chiudo fuori le rotture le brutture e le arrabbiature. si perché tutto al lavoro è ritornato esattamente come al punto in cui l'ho lasciato, nulla di nuovo, anzi, qualcosa di ancora più vecchio che non se ne vuole andare. Ma non importa, non troppo per lo meno. io mi limito a chinare le spalle, chiudere il cappotto sulle piogge di rotture e scocciature ed andare avanti, dalle sette alle tredici, poi alzo la testa, guardo il campo di battaglia, spolvero le spalle dai residui e cammino fuori. ancora posso farlo, dopo una settimana le mie energie sono sempre fresche, mi permettono sempre di difendermi da tutto e da tutti. spero

ancora rabbia nelle strade

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nuovo giorno e nuovo motivo di rabbia. oggi voglio levare una vibrante protesta a nome di tutti i cittadini che come me vivono a largo dei colli albani. quella è una zona felice, quasi un'oasi del parcheggio, dove con un poco di pazienza la macchina la puoi lasciare anche non troppo distante da casa, e dove i poveri disgraziati che, volendo alleggerire il traffico urbano, vogliono lasciare la macchina nel parcheggio di scambio non hanno troppe difficoltà a farlo. tutto questo fino a fine agosto, primi di settembre. dopo di che comincia quello che è definito il migliore mercato del libro scolastico usato di Roma e del Lazio. visti i costi proibitivi del mandare un figlio a scuola al giorno d'oggi trovo che la cosa sia estremamente encomiabile, e da premiare, se non fosse che una sequela di venti, trenta camion, invade tutta una parte del parcheggio di scambio, del parcheggio del mercato, e ogni anno una parte più grossa, tanto che questo anno non è stato raro trovare camion non

ecco di nuovo la rabbia che sale

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Uffa. sembra impossibile ma la maggior dose di stress che si accumula in questa per altro splendida città è dovuta al traffico. anche oggi per venire al lavoro, un percorso che di notte mi richiede al massimo quindici minuti, mi ha portato via più di trenta cinque minuti, il tutto per una serie di cose che fanno rizzare i capelli dalla rabbia. si va dai lavori in corso in piena ripresa del periodo scolastico\lavorativo, la gente, che quando scatta il semaforo ha ottomila cose da fare in macchina prima di decidere a partire, quelli che devono assolutamente girare a destra tagliando tre file di macchine, dopo essersi messi sulla sinistra per fare i furbi e passare davanti. altri che vanno a dieci, venti chilometri orari, al solo scopo credo di rendere idrofobi gli altri guidatori chiaramente, e oltre tutto lo fanno rimanendo in mezzo alla strada, sordi alle decine di clacson che gli suonano dietro la schiena. questa città è un posto meraviglioso, peccato che regalino le patenti agli ango

si ricomincia!!!!

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Ed eccomi tornata. sono tornata si dalle ferie, ma forse, e dico forse, sono anche tornata in forze. ci sono una serie di cose che abbiamo deciso, io e puccio, di fare, di mettere in atto, di concedere attenzione a determinate cose, che ci dovrebbero restituire un poco di vitalità, di voglia di fare, di forza di agire. una di queste è la dieta: da oggi, i cibi che cucinerò saranno al minimo di olio e condimenti vari, cercheremo di alternare carboidrati e proteine, limiteremo il pane, niente più bibite gassate compresa, sigh, l'acqua che cercheremo di bere liscia. il tutto unito ad un'altro piccolo impegno, quello di fare un poco di ginnastica ogni sera: niente ore di palestra, non ne avremmo nemmeno la forza oltre alla spesa, ma qualche flessione, qualche addominale, un poco di streccing, cose del genere, per rimettere in movimento il nostro povero corpo appesantito ed impigrito. poi vorremmo riuscire ad essere un poco più vitali, quindi cercare di uscire qualche volta la sera

quando la creatività chiama....

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periodo frenetico questo: nel senso che la mia creatività freme e gorgoglia e si da da fare attivamente. ho in mente di farmi un nuovo costume per le convention di fantascienza, ma è una cosa al quanto complicata e sto perdendo le mie notti ed i miei giorni alla ricerca di immagini sempre migliori per poter creare quello che voglio: il costume di Luminara Unduli o di Barriss Offee . per chi non lo sapesse, a parte vergognarsi, si stratta di due jedi , anzi di una maestra e di una padawan , di guerre stellari, e vi posso assicurare che la cosa non è assolutamente facile. Forse voi direte che in fondo non sembra così complicato, ma io sono una pignola, una di quei precisino rompini che vorrebbe trovare la stoffa giusta e la giusta pelle e il giusto trucco per essere il più possibile vicini al costume originale. sono una di quelle che disegna il modello per svariate volte, che si mette li con l'ingrandimento per vedere il tipo di disegno che ha la stoffa il tipo di cucitura che