sale profumo di sale


è arrivata l'estate, anche se forse è il caso di dire che è solo cambiata stagione, visto il caldo che ha fatto questo inverno.
Comunque ora il sole è alto su di noi, e batte forte tanto da abbronzarci quindi possiamo dire che è arrivata l'estate.
Il caldo è molto, i pomeriggi diventano lunghissimi, mentre le sere si fanno dolci ed invitanti, per una passeggiata, per una uscita tra amici, per una serata passata su un balcone a fare due chiacchiere.
Sono una nostalgica e spesso ripenso a quando ero piccola e le estati erano il periodo più desiderato, quei giorni lunghissimi che ti permettevano di fare una infinità di cose, di andare al mare e di girare con la bicicletta, di mangiare gelati e ghiaccioli e fette enormi di cocomero mentre le ultime fiamme del sole si affogavano nel mare.
Io vivevo in una villa costruita proprio sulla spiaggia, una villa bellissima a due piani, con un piccolo giardino attorno ed un cancello che si apriva sul dietro dando sulla libertà verso il mare e ore infinite di giochi, lunghe nuotate, castelli di sabbia e tanto sole.
Amavo quella casa ed amavo quelle estati.
Ero libera di giocare per ore con il mio cane, che mi seguiva continuamente, ogni cosa io facessi; di andare per la piccola città di Marina di Grosseto sulla mia bicicletta da cross con le stringhe che pendevano dal manubrio e con il cambio a cinque marce, di quelli vecchi, con la manopola grossa nel mezzo della bicicletta, ed un clacson sul manubrio.
Era blu con il sellino lungo nero e il poggia schiena alto.
ed io mi sentivo una specie di piccola ribelle, una piccola teppista, quando giravo sulla mia bicicletta, mi sentivo una easy rider con a disposizione il mondo e ore ed ore di fronte per fare le mie pericolose esplorazioni.
giravo per tutta la cittadina che anche in piena stagione allora non contava poi molti abitanti, e per la pineta fitta e rigogliosa, per le lunghe spiagge che allora erano ancora pulite e nei miei sogni giravo per strade sconosciute e per fitte giungle misteriose.
Facevo il bagno continuamente, adoravo il mare ed anche quando non sapevo nuotare mi buttavo incoscientemente dove non toccavo causando infarti a ripetizione a chiunque mi accompagnasse, che fossero i miei genitori o i loro amici con cui si usciva tutti assieme.
una volta addirittura ricordo che uscimmo tutti in pattino ed andammo a largo dove tutti si facevano il bagno e nuotavano attorno ai due pattini; io senza dire nulla a nessuno mi buttai e annaspando nell'acqua riuscii ad arrivare da un pattino all'altro, mentre tutti quelli che nuotavano li attorno si precipitavano terrorizzati visto che avevano ottenuto il permesso dai miei di portarmi con loro se fossero stati attenti a me.
Ma il pericolo, una volta sola, l'ho sfiorato: una volta a riva addirittura. mentre entravo in mare sono finita in una enorme buca che si era formata con la risacca e che non si notava. Quella volta ho rischiato di affogare tanto che mi hanno ripescato e riportato a riva svenuta, ma la sera stessa ero di nuovo li che sguazzavo, ed alla fine andai a lezione ed imparai a nuotare.
Ora è da tanto che al mare ci vado pochissimo quando per nulla, e mi manca molto, mi manca l'odore di salmastro, la sabbia che si infila da tutte le parti, lo sciabordio delle onde. ogni anno dico, questa volta mi impongo e si va al mare almeno una volta alla settimana, ed ogni volta ho troppo da fare, o il mio compagno ha troppo da fare, o chissà che latro, ma alla fine passa un'altra estate e il mare è solo un ricordo di belle estati lunghe e libere.

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