Eccoci di nuovo. un nuovo incontro un nuovo giorno. Per la precisione di giorni ne sono passati alcun dell'ultima volta in cui ci siamo sentiti, giorni in cui sono successe varie cose, e non tutte piacevoli.
La peggiore è che sono scoppiata: un poco la stanchezza, un poco le situazioni di lavoro in cui mi sono trovata a cercare di entrare, un po' l'indifferenza della struttura in cui lavoro sulle condizioni psicofisiche in cui ti dibatti, anzi un'indifferenza che a volte sfocia in una disattenzione che aumenta il disagio, causando problemi che aumentano la fatica del vivere ogni giorno quella situazione.
E forse su tutto questo va messo un anno non certo facile con la morte di mio suocero e la malattia di mia suocera, due persone cui voglio e volevo bene come ai miei genitori; i problemi di salute che mi sono trovata ad affrontare io stessa, il tutto nella semi indifferenza di quelli che essendo miei colleghi avrebbero forse dovuto, anche per loro convenienza, dare un minimo di attenzione al mio malessere.
Ed invece niente, ed ora, mentre prima avevano una collega che pur nella sua sofferenza collaborava attivamente, ora hanno un buco negli orari, ed io sono qui a casa, avvolta in me stessa, cercando di risolvere i miei problemi e di riprendere le energie che sono andate esaurendosi nel tempo e nell'indifferenza.
Purtroppo vista la mia mentalità sono anche qui a chiedermi se sono io quella sbagliata, quella che ha qualcosa in meno, di sbagliato per non aver capito, per non essere riuscita a resistere alle pressioni a cui gli altri resistono da tanto.
Eppure non è certo stato il mio primo lavoro, ed anche se nessun posto si può dire perfetto, perché ovunque si deve collaborare con altri si deve con loro confrontarsi ed a volte scontrarsi, ho altre volte collaborato a lungo con altri e con loro sono riuscita ad essere un collega valido, utile ed anche amichevole.

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